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Benevento – La certezza di non essere insidiati, l’opportunità di allungare ancora. I pensieri giallorossi viaggiano in bilico tra sentimenti contrastanti in vista di un derby che potrebbe consegnare alla squadra di Inzaghi il nuovo massimo vantaggio stagionale sulle inseguitrici. In una specie di ‘ciapa no’, dove a vincere è chi fa meno punti, Pordenone e Crotone hanno sgomitato per fare l’una peggio dell’altra anche ieri. Seconda sconfitta consecutiva per entrambe, Benevento lontano all’orizzonte. Sempre di più, indipendentemente da questa sera, perché un’altra giornata di campionato sarà comunque inevitabilmente trascorsa. 

Quindici punti di margine sulla seconda, sedici sulla terza, ma l’istinto cannibale della Strega ci spinge a pensare che l’appagamento non sia ospite gradito nello spogliatoio di Inzaghi e che la magica tentazione di spingersi a ridosso dei venti punti di vantaggio sulla zona play off si sia già impossessata dei suoi ragazzi. Il tecnico piacentino non dovrebbe cambiare assetto tattico per la gara di stasera, allestendo nuovamente il 4-3-2-1 che da dicembre in avanti ha consentito alla squadra di trovare una solidità ancora maggiore. In difesa e a centrocampo le scelte sono fatte, in attacco Moncini insidia Coda e Kragl è pronto a riprendersi il posto sulla trequarti al fianco di Sau, che alla Salernitana ha già fatto gol nell’indimenticabile gara del girone di andata.

Ventura quella notte vide azzurro, colore della maglia celebrativa del Benevento 2019/2020, quello che caratterizza i ricordi poco piacevoli del commissario tecnico meno rimpianto nella storia della Nazionale italiana. In conferenza ha smorzato i toni, celebrando le gesta dei sanniti ma al tempo stesso ‘declassando’ mediaticamente il derby a gara normale, meno complicata rispetto a quella che i suoi si troveranno ad affrontare contro il Trapani, penultimo, la settimana prossima. Un elogio sottinteso, un’ammissione di inferiorità, un tentativo di eliminare la pressione dalle spalle dei suoi ragazzi. Ognuno ha dato alla frase un’interpretazione differente, ma la verità è che Ventura lo sgambetto lo sogna ardentemente. Tre punti permetterebbero ai granata di raggiungere la seconda posizione con nuove consapevolezze, ed è forse per questo che sulle scelte tattiche non ha fornito risposte.   

In attesa dei risultati del pomeriggio domenicale, sono soltanto sei i punti che separano la seconda posizione dalla tredicesima. Una classifica corta, striminzita, che consente a tutti di nutrire speranze per un posto in paradiso. Sarà il leitmotiv del torneo da qui alla fine, a meno che qualcuno non decida di fare come il Benevento e ribellarsi con veemenza alla consuetudine. Un’ipotesi tanto suggestiva quanto immaginaria.

PROBABILI FORMAZIONI:

Benevento 4-3-2-1: Montipò, Maggio, Volta, Caldirola, Letizia; Hetemaj, Schiattarella, Viola; Kragl, Sau, Coda. All. Filippo Inzaghi. 

Salernitana 3-5-2: Micai; Aya, Migliorini, Jaroszynski; Lombardi, Akpa Akpro, Dziczek, Di Tacchio, Kyine; Gondo, Djuric. All. Gian Piero Ventura.

Arbitro: Illuzzi di Molfetta