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Cautano (Bn) – Ha sconfitto il Coronavirus all’età di 66 anni dopo oltre quattro mesi in ospedale tornando finalmente a casa. Un calvario iniziato il 22 dicembre 2021, settimane sospeso tra la vita e la morte, poi finalmente uno spiraglio di speranza, e la lenta guarigione. Una storia a lieto fine quella Pellegrino Rapuano, residente a Cautano, uscito lo scorso martedì 29 marzo dall’ospedale dopo una lunga malattia dovuta al Covid. Una malattia che lo ha visto provato, che lo ha portato a un passo dal non farcela, ma che alla fine è riuscito a sconfiggere. Ora la famiglia è tornata a riabbracciarlo e lo ha accolto a casa con un tenero striscione: “Bentornato nonno, ti vogliamo bene. I tuoi nipoti”.

Un calvario durato 4 mesi, poi il ritorno a casa

La vita di Pellegrino è cambiata circa quattro mesi fa, quando, dopo qualche colpo di tosse e quelle linee di febbre che salivano progressivamente, ha capito che era stato contagiato dal covid. Il tampone non lascia dubbi: positivo, è l’inizio del calvario. Dopo dieci giorni viene trasferito all’ospedale San Pio di Benevento nel reparto malattie infettive pneumologia. Poi ancora febbre alta, saturazione anomala, difficoltà di respirazione. Al San Pio il terribile verdetto: polmonite bilaterale con oltre il 50 per cento dei polmoni compromessi. Dopo qualche giorno il quadro clinico si aggrava, quindi Pellegrino viene intubato in terapia intensiva e subisce una tracheotomia. La sua famiglia viene preparata al peggio: “Ci hanno detto che stava morendo…”. Ma Pellegrino si riprende. Esce dalla rianimazione e viene trasferito all’ospedale di Sant’Agata de’ Goti per la riabilitazione. Quando tutto sembrava andare per il verso giusto, ecco la ricomparsa del Covid e il ritorno al San Pio. Infine dopo essere stato trasferito presso la Clinica Maugeri di Telese, all’interno di un centro specializzato nella riabilitazione dei pazienti che hanno subito pesantemente il covid, ora è tornato a casa tra l’affetto dei suoi cari.

In questi duri mesi ha perso diversi chili (una trentina) ed è ancora debole, ma si sente bene. Oggi, quasi alla fine del suo calvario legato al Covid, si sente in dovere di mandare un messaggio: “Voglio ringraziare tutti i medici e gli operatori sanitari che mi hanno assistito e salvato. Un ringraziamento va a tutta la comunità di Cautano, di Tocco Caudio e della valle Vitulanese per l’affetto ricevuto in questi mesi.”