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Benevento – Il Movimento 5 Stelle di Benevento torna sulla vicenda Bosco e risponde alla nota inviata agli organi di stampa dal Vice Comandante della Polizia Municipale: “Prendiamo atto che il Sindaco, cofirmatario della nomina, fino ad ora non ha ritenuto di dover rispondere alla nota. Dunque, replicheremo a quanto dichiarato dallo stesso Vice Comandante Fioravante Bosco”. Preferiamo partire dalla fine, in cui scrive: «Piuttosto che su questa [la sua vicenda] il M5S dovrebbe scandalizzarsi sul fatto che nella polizia municipale di Benevento presta servizio un soggetto condannato con sentenza passata in giudicato, e al quale la Prefettura di Benevento ha revocato la qualifica di agente di pubblica sicurezza. […]  Io non ho scheletri nell’armadio!».

Premesso che nessuno lo ha mai accusato di avere scheletri nell’armadio, ci pare inusuale (e abbastanza grave) che egli stesso, ufficiale e sindacalista, non abbia proceduto a segnalare la cosa a chi di dovere. In ogni caso ne prendiamo atto, e provvederemo ad inoltrare interrogazione sulla vicenda (ma ciò non prefigurerebbe comportamento omissivo da parte di chi sapeva e non ha agito?).

Sui rilievi mossi con la nostra nota del 3 gennaio ci riteniamo ampiamente insoddisfatti (e attendiamo le risposte ufficiali della Giunta in sede di “Question time” che, peraltro, invitiamo caldamente il Presidente De Minico a convocare quanto prima, essendo le nostre sole interpellanze da discutere ben otto).

Scrive Bosco che «per quanto riguarda i vertici del Corpo essi sono stati nominati nel rispetto della legge n. 65/1986, così come è sempre avvenuto in passato».

“Restiamo basiti. Infatti, – si legge nella nota del Movimento 5 Stelle – tale legge quadro sulla polizia municipale non prevede assolutamente alcuna figura vicaria del comandante. Testualmente, l’art. 7, comma 3, recita: «I comuni definiscono con regolamento l’ordinamento e l’organizzazione del Corpo di polizia municipale. L’ordinamento si articola di norma in: a) responsabile del Corpo (comandante); b) addetti al coordinamento e al controllo; c) operatori (vigili)». In questo modo la legge nazionale stabilisce tre soli gradini gerarchici effettivi, non prevedendo (di norma!) alcun vicario del Comandante. Il comma 1 dello stesso articolo recita: «I comuni nei quali il servizio di polizia municipale sia espletato da almeno sette addetti possono istituire il Corpo di polizia municipale, disciplinando lo stato giuridico del personale con apposito regolamento, in conformità ai principi contenuti nella legge 29 marzo 1983, n. 93».

“Dunque, – insistono i consiglieri Sguera e Farese –  per il Comune di Benevento vale il “Regolamento” locale se approvato. Tale “Regolamento”, cui noi abbiamo fatto riferimento nella nota precedente, fu approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 81 in data 28.02. 1978, entrando in vigore il 1 aprile dello stesso anno. Dunque, solo ad esso bisogna far riferimento per le nomine e la progressione di carriera. Se ancora vigente, come ci risulta. Per il Vice Comandante – repetita iuvant – si legge: «Concorso interno per titoli e per esami fra gli agenti di grado immediatamente inferiore che contino almeno due anni di effettivo servizio [e, dunque, sorge anche il dubbio che il distacco sindacale infici questo prerequisito]  nel grado […]». È strano, per altro, che un sindacalista esperto come Bosco, risulti così superficiale nell’individuare la fonte di legittimità della sua nomina. Quis custodiet custodes? Se lo chiedevano gli antichi. Ebbene, pare che, nel caso di Benevento questo ruolo di vigilanza spetti al M5S. Aspettiamo le risposte dell’Amministrazione in merito. Se non ci soddisferanno proseguiremo per la nostra strada nel segnalare questa grave violazione delle regole vigenti.”