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Confermare i progressi delle ultime due partite e dimostrare che è possibile colmare le lacune. Il Benevento ha due obiettivi per la sfida interna con il Palermo, ormai alle porte. Domani alle ore 18 i giallorossi andranno a caccia di un successo che al Vigorito manca dal 28 agosto, quando ad andare al tappeto fu addirittura l’attuale (e indiscussa) capolista del campionato, il Frosinone di Fabio Grosso

Erano altri tempi e in panchina sedeva Fabio Caserta, che sarebbe stato esonerato tre settimane più tardi, dopo la sconfitta di Brescia. Il successore Fabio Cannavaro è chiamato dunque a sfatare un vero e proprio tabù. Potrebbero avvantaggiarlo i tanti recuperi e un morale finalmente tornato alto grazie ai cinque risultati utili consecutivi. L’allenatore sannita non avrà a disposizione lo squalificato Karic ma ha recuperato sia Schiattarella che Tello. Le valutazioni sul centrocampo sono tuttora in corso ma almeno sul modulo il dado pare essere tratto con la conferma del 3-5-2. 

Davanti all’insostituibile Paleari, nel match contro i siciliani la difesa sarà ancora orfana di Glik, impegnato due ore prima ai Mondiali contro la Francia. Nel pacchetto arretrato spazio dunque alle riconferme di Pastina sul centrosinistra, Capellini nel ruolo di regista arretrato e Leverbe sul centrodestra. Sulle fasce capitan Letizia si occuperà come al solito della corsia destra, mentre sul lato opposto Masciangelo e Foulon si contenderanno il posto. Il romano stavolta sembra partire favorito sul belga.

I grattacapi per il Pallone d’oro riguarderanno tuttavia la linea mediana. C’è abbondanza ma al tempo stesso quasi nessuno dà garanzie per novanta minuti ad alta intensità. Fa eccezione l’instancabile Improta, che agirà da mezzala destra nel tentativo di replicare la fruttuosa catena con Letizia. In cabina di regia salgono le quotazioni di Viviani, autore di un ottimo secondo tempo a Reggio Calabria. Potrebbe spuntarla su Schiattarella, tornato ad allenarsi solo ieri e non al top della condizione. Acampora scalpita per il posto da mezzala sinistra e con ogni probabilità lo otterrà. 

Per tornare a vincere servono gol e se c’è stata un’obiezione mossa al Benevento post-Granillo, quella ha riguardato l’attacco. Un solo tiro in porta da parte delle punte (Farias nel primo tempo), scarsa pericolosità nonostante il notevole sacrificio in fase difensiva, poco mordente. Cannavaro si aspetta di più dal suo reparto offensivo, che domani sarà particolarmente attenzionato vista la presenza del grande ex La Gumina, alla prima da avversario contro il ‘suo’ Palermo. L’opzione più probabile è quella di una coppia composta da lui e Farias, ma occhio a Forte. Lo Squalo sta affrontando il suo peggior momento da quando è giunto in giallorosso e cova motivazioni considerevoli. 

Certo, ci sarà da fare i conti con un avversario con l’acqua alla gola. Nei confronti del Palermo le critiche non sono certo mancate dopo la doppia sconfitta con Cosenza e Venezia (qui l’approfondimento sui rosanero). La panchina di Corini non è in bilico, si proseguirà sulla scia di un 4-3-3 fluido che vedrà il ritorno dalla squalifica di Marconi al centro della difesa e quello a centrocampo di Stulac. Lo sloveno sarà il perno centrale di una mediana completata da Segre e forse Gomes, in dubbio perché reduce da una fastidiosa gastroenterite. Se non dovesse farcela spazio a Broh. Davanti ancora una chance per il tridente formato da Valente, Di Mariano e Brunori, anche lui come Forte a caccia di rivalsa dopo aver sbagliato due rigori consecutivi. 

Le probabili formazioni: 

Benevento (3-5-2): Paleari; Leverbe, Capellini, Pastina; Letizia, Improta, Viviani, Acampora, Masciangelo; La Gumina, Farias. A disp. Manfredini, Lucatelli, El Kaouakibi, Foulon, Schiattarella, Tello, Koutsoupias, Kubica, Simy, Forte, Thiam. Allenatore: Fabio Cannavaro. 

Palermo (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi, Sala; Segre, Stulac, Gomes;  Valente, Brunori, Di Mariano. A disposizione: Massolo, Pierozzi, Accardi, Crivello, Floriano, Broh, Vido, Damiani, Soleri, Devetak, Bettella, Lancini. Allenatore: Eugenio Corini.

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