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Benevento – Riscatto. La parola lo perseguita, non gli dà tregua, la ritrova ogni volta che la sua carriera deve svoltare. Gianluca Caprari è alla ricerca continua di una scintilla che gli consenta di esplodere in via definitiva, o forse questo è semplicemente ciò che aspettano gli altri. Quando era al Pescara sembrava ormai avviato al big bang. Gli occhi addosso dell’Inter, un’operazione fatta ma poi lasciata morire, la nuova avventura alla Sampdoria, dove ha provato a spiccare il volo senza raccogliere grosse soddisfazioni, prigioniero di equivoci tattici e discontinuità. 

Ora è proprio quella Samp a bussare alla porta. Proprietaria del suo cartellino, sembra non veder l’ora di disfarsene. Ed eccola allora quella parola tornare prepotentemente d’attualità: riscatto. Il Benevento in caso di salvezza lo eserciterà obbligatoriamente a 7 milioni e mezzo di euro, soldi che Ferrero non ha mai nascosto di ritenere puro ossigeno per le casse blucerchiate. La salvezza della Strega, però, passa anche dal match di domenica contro i liguri, appuntamento che qualcuno ha già definito ‘spartiacque‘ per la formazione di Inzaghi, a secco di vittorie da ben quattro turni. 

All’andata un piccolo riscatto, per la verità, Caprari se lo prese già con gli interessi. Suo l’assist per il 2-2 di Caldirola, antipasto del siluro scagliato da Letizia che regalò tre punti alla Strega. All’uscita da Marassi il sorriso non era disegnato sul volto degli ex compagni ma sul suo, compiaciuto per un debutto da sogno.

Curiosamente, scorrendo la lista dei precedenti, sull’ultimo giocato al Vigorito c’è anche la sua firma. Era il 6 gennaio 2018, giorno dell’Epifania (che porta bene al Benevento in A: due vittorie su due ndr.). Fu proprio Caprari in quel frangente ad aprire le marcature a fine primo tempo, poi per i giallorossi arrivò la rimonta con la doppietta di Coda e il primo gol in serie A di Brignola. Anche in una delle giornate più buie di quel campionato per i doriani il fantasista capitolino trovò il modo di farsi notare, seppur con una momentanea illusione.

Inzaghi ora gli chiede la stessa cosa, incidere. Incidere per arrivare sempre lì, in una sorta di eterno ritorno, al riscatto. Non solo quello personale ma anche quello economico, che il club di via Santa Colomba spera di esercitare per ovvie ragioni. Il primo sancirebbe una rivincita, uno step finalmente superato dopo anni di perplessità; il secondo farebbe rima con salvezza. E alzi la mano chi non ci metterebbe la firma