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L’ultima partita del Benevento contro il Sud Tirol è una delle tante di questo sciagurato campionato chei tifosi giallorossi vogliono dimenticare quanto prima. Non c’è stato nulla o quasi da memorizzare nei 90′ che hanno visto capitolare i giallorossi per la dodicesima volta in questo torneo. Solo Perugia, Brescia e Cosenza hanno perso di più: 13 volte. 

Non una giocata, non una occasione, non una recriminazione sulle quali i sostenitori giallorossi possono aggrapparsi per guardare al futuro prossimo con speranza. Nemmeno a Stellone, stavolta, è stato possibile affidarsi, poichè il tecnico romano ci ha messo del suo per complicare la vita ad una squadra che di complicazioni non aveva proprio bisogno. Dopo una formazione iniziale tutta ancora da capire, quando il tecnico dei sanniti tra il primo ed il secondo tempo, ha fatto scaldare il diciassettenne Lorenzo Carfora, poi spedito in campo dal primo minuto della seconda frazione, in molti sugli spalti del ‘Vigorito’ o sui divani di casa avranno pensato che sarebbe stata una ulteriore goccia di veleno per il ‘suicidio perfetto’.

Ed in effetti il morto c’è stato e nemmeno il giovanotto di origini napoletane è riuscito a tenere in vita l’ammalato giallorosso, ma Carfora ha sicuramente ravvivato un elettrocardiogramma che senza di lui sarebbe stato piatto. Probabilmente quella di Carfora gettato nella mischia è stata l’unica scelta azzeccata da Stellone che a segurie ha spedito in campo un altro giovanotto, Emanuele Agnello

Da queste colonne non ci lasceremo andare ai facili entusiasmi, anche per non caricare di eccessivi oneri Carfora che ha fatto davvero bene, ribadendo alla prima da professionista tutto il bene che si dice di lui, ma soprattutto confermando quanto di positivo sta facendo nel suo torneo di spettanza gli Allievi nazionali dove ha marcato 18 reti e 6 assist in 19 gare: Numeri da capogiaro. 

Quello che di buono di Carfora ha fatto  vedere è il perfetto contraltare di quanto più doloroso potevano osservare i tifosi sanniti. Sembrerà un paradosso, ma vedere un neo diciassettenne diventare il protagonista in campo al suo esordio assoluto in un match di serie B, da un lato ha solo potuto far piacere al Sannio giallorosso, ma dall’altro lato della medaglia ha palesato ancora una volta e ancora di più quanto sia in ambasce il Benevento. A inizio del secondo tempo erano i ‘senatori’ a incoraggiare Carfora ma poi durante la gara è stato Carfora a dover stimolare i ‘senatori’ appiattiti.
Purtroppo, vedere un ragazzetto smanioso, voglioso, determinato su ogni palla ha messo in ulteriore evidenza la svogliatezza, l’indolenza, la lentezza mentale e fisica di tutti gli altri giallorossi in campo. 

No, così non va proprio bene, Carfora è stata sicuramente la ‘rosa sbocciata’ nella buia serata giallorossa, ma quante spine hanno punto ancora le mani dei tifosi sanniti.