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“Prendersi cura degli anziani è importante. Sono persone che depositano notizie e memorie alle generazioni future”. Dopo sei anni riapre la Casa Albergo ‘San Pasquale’ in via dei Longobardi, a Benevento. Stamani la cerimonia inaugurale con il taglio del nastro per una struttura capace di ospitare 16 posti letto. La Casa, storica presenza nell’area, è stata completamente riqualificata e la sua gestione è stata affidata in concessione decennale ad una Cooperativa pugliese.
Presente questa mattina l’Arcivescovo mons. Felice Accrocca, il Prefetto Carlo Torlontano, il Questore, Giorgio Tabanelli, le autorità civili e militari e, ovviamente, il sindaco di Benevento Clemente Mastella con l’assessore ai Servizi Sociali, Carmen Coppola.

Le camere di degenza per gli ospiti sono state ricavate al primo piano, mentre al piano terra saranno attivi gli uffici amministrativi e una sala comune. Una prima parte è già operativa, una seconda, grazie ad un finanziamento del Pnrr, prevede la realizzazione di una serie di mini-appartamenti sempre destinati agli anziani con la formula del residence. L’arcivescovo ha lanciato una esortazione: “E’ importante dare conforto alla solitudine”. Poi in merito allo spopolamento ha rincarato la dose: “Le aree interne non vadano dimenticate, occorrono progetti seri, anche nella stessa Campania ci sono un nord e un sud. Mi auguro che ci sarà un progetto politico con un programma adeguato”.

Secondo l’assessore comunale Carmen Coppola “la Casa vuole essere un altro passo avanti per la tutela per gli anziani. Sarà un luogo di benessere, fiducia e tranquillità. L’edificio è stato completamente riqualificato e ristrutturato. Siamo orgogliosi di quanto fatto.. si mira a raggiungere il benessere dell’anziano”. Il sindaco Mastella ha affermato che intende potenziare le politiche per il welfare: “Prestiamo attenzione ai bisogni dei cittadini e pensiamo alle necessità dei più fragili. La Casa di Jonas è un esempio che va in questa direzione. Con questa struttura ospitiamo persone con qualche difficoltà. Può essere questo un modo per farli vivere meglio, spesso sono in difficoltà avendo figli che vivono al nord… in questo modo gli diamo una nuova possibilità”.