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Benevento – “Bisogna consentire l’accesso delle forze sane e vive della società civile ai beni confiscati alla mafia sul territorio sannita”. Con questa invocazione il referente della Associazione Libera nel Sannio, Michele Martino, ha dato la direzione di marcia alle iniziative per la legalità nella provincia di Benevento nel corso di una giornata di coinvolgimento dei giovani dell’Istituto “Guacci” di Benevento.

A dare ancora maggiore forza e significato alla manifestazione è stata la presenza, e nel Sannio è un ritorno, a due anni di distanza, di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e instancabile promotore di iniziative sulla legalità e di gesti ad alto contenuto simbolico di contrasto alla diffusa arroganza criminale. Se Martino ha richiamato l’attenzione generale sul tema dei beni sottratti all’utilizzo delle mafie ma ancora non destinati alla pubblica fruizione per iniziative sociali qualificanti, come la legge consente, don Ciotti ha invece posto l’accento su un fenomeno apparentemente lontano dalle gesta della criminalità organizzata. Il Presidente di Libera ha sottolineato come anche ciò che può apparire come un esempio di microcriminalità, come lo spaccio sotto casa, oppure lo stesso rogo di auto parcheggiate è in realtà il segno dell’aggressione al territorio da parte della mafia. Poi don Ciotti ha ricordato che l’85% dei familiari delle vittime innocenti di mafia  non conosce la verità o solo in parte: “Occorre dare una mano alla giustizia per ottenere la verità. In molte stragi compiute in Italia ne conosciamo solo una piccola parte”.  

Ad accogliere i referenti di Libera la dirigente scolastica dell’Istituto di via Calandra, Giustina Anna Gerarda Mazza. Presenti anche il Questore di Benevento, Luigi Bonagura, il Comandante dei Carabinieri Germano Passafiume e il comandante della Guardia di Finanza il comandante Provinciale Mario Intelisano.

Don Ciotti ha sottolineato: ” L’illegalità si combatte sopratutto con la cultura, entrando nelle scuole, attraverso l’educazione. La cultura dà la sveglia alle coscienze per diventare  cittadini responsabili”.       

Invece il referente di Libera nel Sannio, ha ribadito: “Questo presidio è un esperienza educativa.  Il presidio della legalità che nasce nelle scuole è fondamentale per noi tutti. La scuola è una palestra per diventare buoni, attenti osservatori sul territorio affinché non si taccia. I ragazzi hanno desiderio di protagonismo. Loro sono il presente, sono le coscienze  responsabili”. 

Martino e Ciotti non hanno dimenticato di rimarcare gli ultimi attentati incendiari,e i proiettili diretti a commercianti della provincia di Benevento: “Nessun territorio è esente dalla criminalità. L’usura e gli attentati incendiari non sono solo le cose che capitano ma dei segnali che nascondono potere, interessi e criminalità. Anche le aree interne, e quindi la città di Benevento, non è immune da infiltrazioni della criminalità organizzata”. E ancora, le aree interne dimenticate, sopratutto quella del Fortore: “E’ una zona sempre più abbandonata dove i malavitosi possono creare insediamenti. La Provincia deve indire le gare per il trasporto pubblico ed altri importanti servizi per quei cittadini che hanno tutto il diritto di non restare isolati”.

Poi ha ripreso la parola don Ciotti che ha sottolineato come bisogna investire su scuola e lavoro.  Il referente di Libera nazionale ha anche parlato della difficile situazione nelle carceri italiane e la recente sentenza della Corte Costituzionale sul carcere ostativo che apre per la prima volta alla possibilità dei permessi premio anche ai condannati all’ergastolo per reati di mafia che non siano collaboratori di giustizia. “Bisogna dare a tutti la possibilità di guardare oltre, ma credo che tutti debbono collaborare.  E’ imprescindibile che chiunque sia rinchiuso abbia le condizioni di rispetto, di umanità. Ma i primi che hanno avuto una buona condotta e quindi premi sono i mafiosi.  Alcuni paletti vanno quindi messi”.