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 Ricordi, aneddoti ed anche commozione per la presentazione del settimo volume  “Il Benevento e la sua storia 2010-2020″ del giornalista Nicola Russo, opera postuma a cura della vedova Immacolata Fiscarelli, che ha volto completare, lasciandone inalterata l’impostazione originaria. Presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori gremitissima e alla presenza di tanti sportivi e di tanti amici e colleghi di Nicola Russo moglie Immacolata è stato presentato il libro che tra l’altro voleva ricordare la formidabile promozione in serie B dopo 80 anni di attesa di trepidazione di delusioni di amarezze e l’approdo infine in Serie A, traguardo agognato ed inseguito per tanti anni. A moderare l’incontro è’ stato il referente del Coni Benevento Mario Collarile, mentre ad illustrare il valore della pubblicazione e’ stato il sindaco di Benevento Clemente Mastella che ha ricordato come Nicola  Russo fosse una persona legata al territorio: “ricordo la sua umanità straordinario. Era  una persona attenta puntuale e  incisiva. Ha lasciato un’impronta”. Mastella  ha voluto anche ricordare Carmelo Imbriani, l’ex allenatore e giocatore del Benevento, suo nipote scomparso prematuramente dopo una lunga malattia. Mastella ha quindi voluto annunciare che saranno prese presto decisioni per intitolare uno spazio pubblico all’ex presidente dell’ordine dei Giornalisti Giovanni Fuccio. A prendere la parola è stata poi l’assessore comunale alla Cultura Antonella Tartaglia Polcini: “Di Nicola Russo ricordo lo spirito del servire che ha consentito di lasciare una traccia. Proprio come ha fatto lui”. Il referente del Coni Collarile ha ricordato come ricorra il trentatreesimo anniversario  del primo volume: “Era una persona genuina, spontanea, sorprendente ricordo l’ironia sottile e garbata  e non ha mai parlato male di nessuno”. Sul volume Collarile ha ricordato come si un libro particolare: “racconta di un sogno, quello della B tanto agognata e che addirittura questa provincia abbia potuto vedere la serie A”.

Il direttore di “Gazzetta di Benevento” Alfredo Pietronigro ha ricordato come una delle passione di Nicola era la fotografia: “Aveva un archivio immenso. Lui girava con la macchinetta fotografica per fare il proprio lavoro. Ha fatto un lavoro enorme per pubblicare questi volumi, l’ultimo con il fattivo concreto e importante aiuto e supporto della moglie” . Mario Pedicini, ex provveditore agli studi e giornalista, ha riconosciuto: “Non si è mai scoraggiato. Ricordo la sua insistenza. Credo che quando  la squadra andò in serie B  fu la più straordinaria emozione. Ricordo l’entusiasmo di una città nell’approdare nell’agognata categoria sognata per anni”. Pedicini durante il suo intervenuto ha voluto ricordare anche il giornalista Luigi Pescitelli, amico di Nicola Russo, recentemente scomparso. Uno dei giornalisti, storici collaboratori dì Russo, Peppe Iannicelli ha detto: “E’ un ricordo estremamente vivo Mi mancano le sue telefonate di lunedi.  Non amava le email. Rimpiango l umanità, le sue telefonate erano un gesto di attenzione profonda verso i suoi collaboratori. Ricordo la pacatezza e il rispetto. Ti sentivi apprezzato”. Iannicelli ha poi ricordato l’amicizia con Bruno Pizzul e poi quelle parole che gli avrebbe sussurrato dopo il gol di Ceravolo contro il Frosinone che permise alla squadra giallorossa di approdare ai play off  che poi aprirono le porte della serie A: “E’ un segno del destino, quel colpo di testa è stato spinto  non solo di Ceravolo ma da Ciro Vigorito e Carmelo Imbriani”.