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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Massimiliano Bencardino, esponente di Città Aperta, che illustra il Piano Strategico della coalizione coalizione di Luigi Diego Perifano. Il Piano Strategico è tra i punti fondanti dell’accordo politico siglato all’indomani del primo turno tra Alternativa per Benevento e la coalizione ArCo capeggiata da Angelo Moretti. Di seguito il testo: 

“Piuttosto che far volare stracci pre elettorali, sarebbe opportuno sfruttare questi pochi giorni che mancano al ballottaggio per mettere al centro i temi e i programmi delle coalizioni per il prossimo quinquennio. Uno dei primi punti dell’accordo politico siglato tra l’Alternativa per Benevento e la coalizione ARCO è l’intento di dotare la città di Benevento di un proprio Piano Strategico. È essenziale recuperare il tempo perduto nella definizione di questo importante strumento pianificatorio.

Il Piano Strategico è un documento programmatico che disegna le tappe di sviluppo della città e del suo territorio attraverso un metodo e un processo partecipativo che aggrega e coinvolge tutta la comunità locale (i cittadini, gli enti, le associazioni, le imprese) in una riflessione sul proprio futuro e sulle azioni e i progetti per realizzarlo, in attuazione della strategia nazionale di ripresa e resilienza definita dal PNRR e degli obiettivi dell’Agenda europea 2030.

La pianificazione strategica, come è noto, rappresenta un nuovo modo di concepire la Pubblica Amministrazione, un nuovo modo di pensare al territorio, prima ancora che l’introduzione di particolari metodi e tecniche di amministrazione. Il presupposto è la costruzione di un modello di partecipazione – più ampia possibile – alle scelte e il Piano strategico rappresenta lo strumento per proiettare nel futuro la città di Benevento. Il progetto di Città aperta, afferma Massimiliano Bencardino, è nato per questo: rendere la città di Benevento un luogo vivibile, inclusivo, che valorizzi le proprie bellezze e il capitale umano rappresentato da tanti giovani che non siano più costretti a realizzarsi altrove”.