Ormai ben collaudata, l’associazione Comunemente ha nuovamente fatto parlare di sé con un evento tenutosi nella giornata di ieri a San Marco dei Cavoti nella sala consiliare del locale palazzo municipale. A volere l’evento Donato Costantini, locale imprenditore e consigliere comunale di opposizione, che ha voluto siglare il suo ingresso in comunemente con i fatti. Una scelta, come egli stesso ha detto in apertura lavori, “dettata dai valori a cui l’associazione si ispira che sono quelli dell’impegno di territorio e dell’ascolto”. Non è mancato il saluto e il plauso del sindaco Marino che ha ben accolto l’iniziativa, pur arrivando da uno scranno della locale opposizione, sottolineando come il Fortore e San Marco siano anche terra di approdi e dalle capacità attrattive. Spunto che ha prestato il fianco al contributo fuori programma di Zaccaria Spina, presidente della Comunità montana del Fortore, il quale ha colto l’occasione per rimarcare quanto fatto dall’Ente montano con le Snai, soprattutto all’ indomani del riconoscimento di Area interna del Fortore, in una prospettiva che invogli la restanza.
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“Comunemente”, a San Marco dei Cavoti si è discusso di emigrazione e isolamento giovanile
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San Marco dei Cavoti (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa diramata dall’associazione “Comunemente” sull’evento tenutosi ieri a San Marco dei Cavoti. Di seguito il testo:
Il tema, sempre provocatorio, ha, infatti, accesso i riflettori sul cd disagio giovanile e si è cercato di dare una risposta a chi ha scelto e sceglie di non andare via. Cosa resta per chi resta?. Plurime le prospettive tracciate. I lavori sono iniziati con la relazione di Luigi De Nigris, socio fondatore, che ha illustrato una proposta di otto punti declinata attraverso una analisi capillare del fenomeno giovanile e delle sue involuzioni. Un’ Analisi che ha portato l’Associazione a una giusta conclusione: l’attrattivita’ sperimentale e programmata può essere tale solo mediante accordi con le locali istituzioni che abbiano il fine di creare sinergie di esperienza e potenzialità. Non a caso la relazione ha fornito spunto critico anche al professore Borrillo, intervenuto in rappresentanza del locale ITC. L’incontro ha, infatti, coinvolto pure le scuole e, in sala, c’era una folta schiera di studenti dell’ITC di San Marco a cui il prof. Borrillo, del medesimo istituto, si è rivolto sottolineando le difficoltà della scuola attuale e della docenza nella gestione del quotidiano menage scolastico laddove i giovani di oggi appaiono sempre più distanti dalla realta’ . Distanza che si fa sentire sempre di più in un’epoca in cui fanno da padroni il web e lo smartphone. Riflessione, quest’ultima, rispetto alla quale la dr.ssa Lepore, psicologa e psicoterapeuta, non ha fatto mancare il suo taglio tecnico. Come si suol dire, dalla teoria alla pratica e in un attimo si è acceso il dibattito, con un fuori onda che ha visto l’interazione diretta dei ragazzi in sala la cui curiosità e perspicacia, la Lepore, ha saputo stuzzicare. “Il figlio perfetto, il bambino modello. Il ragazzo griffato e quello tatuato o col piercing”: questi i modelli da cui la psicologa è partita per sottolineare come la problematicità del mondo giovanile attuale è sempre più spesso una problematica legata al carico emotivo-relazionale molto spesso derivante dal riflesso genitoriale e su cui si innesta inesorabilmente l’isolamento a cui il giovane si auto-destina.
Un isolamento acuito dalla dipendenza da smartphone e dalla sopravvenuta incapacità a strutturare relazioni umane, acuitasi col post COVID. Critico e accorato, invece, l’intervento dell’avvocato Augliese del Forum Giovanile che ha rimarcato le difficoltà del mondo giovanile a restare a galla in un contesto in cui la politica fagocita ogni speranza soprattutto perché, a conti fatti, le speranze dei giovani si infrangono nel momento in cui la Politica antepone le esigenze di garanzia del proprio elettorato e non investe in Futuro. A chiudere Giuseppe Addabbo, Sindaco di Molinara e socio di Comunemente a cui non è di certo mancato il piglio istituzionale ma che ha anche saputo bilanciare il ruolo istituzionale con quello derivante dall’impegno civico. Addabbo ha ricordato come, in realtà, San Marco sia il logico epilogo di un percorso e una riflessione già iniziati a Molinara nell’incontro tenutosi a Palazzo Ionni in cui, Comunemente, con l’amministrazione comunale, discussero di Aree interne e restanza. Ha rimarcato la necessità di un ritorno alla sana politica, ai valori tradizionali della solidarietà e dell’amicizia; al recupero di mestieri orami desueti e sconosciuti ai giovani anche in vista del distretto commerciale del Fortore che vedrà proprio il comune guidato da Addabbo comune capofila.
Non sono mancati i saluti di chiusura che l’ Associazione ha affidato all’Avv Teresa Meccariello; saluti che hanno voluto richiamare l’attenzione dei giovani sul lavoro quotidiano svolto dalle forze dell’ordine e sulla importanza dello studio, unico strumento capace di rendere veramente liberi. Parole che hanno scosso le coscienze laddove la Meccariello non ha mancato di ribadire come i giovani siano essi stessi fautori del loro destino perché unici responsabili delle loro scelte. “Lo studio vi rende liberi perché sarete liberi di scegliere; scegliere da quale lato della barricata stare” , queste le parole che hanno scandito l’applauso finale di una mattinata che ha visto San Marco dei Cavoti protagonista e che ha dato nuova linfa a una terra che ha dato ma che ha ancora tanto da offrire.