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Diga di Campolattaro, sanità, Pnrr e rifiuti: sono i quattro punti programmatici che caratterizzeranno la corsa di Antonio Calzone verso la presidenza della Provincia.

La candidatura è stata presentata questa mattina nella sala conferenze del Partito Democratico. Ad affiancare Calzone i due massimi dirigenti della federazione dem sannita: il segretario Giovanni Cacciano e il presidente Antonella Pepe

“La politica per me è servizio. Il mio impegno pubblico consiste proprio in questo: prestare servizio ai Cittadini e provare a risolverne i problemi. Con lo stesso spirito ho accettato la candidatura a Presidente della Provincia di Benevento. Il Sannio è il mio territorio e desidero prendermene cura” – ha spiegato Calzone che non ha mancato alcune frecciatine nei confronti del fronte avversario.

Di seguito, invece, il documento programmatico presentato alla stampa:

PUNTI PROGRAMMATICI
Nello sfidante scenario internazionale, prima che nazionale e locale, l’amministrazione del territorio appare particolarmente complessa: ogni criticità è più che connessa a eventi generali e universali dei quali è sempre più difficile fare sintesi.
È stato necessario tuttavia individuare 4 problemi principali, fin troppo a lungo trascurati dagli attuali amministratori, sui quali è più che urgente porre l’attenzione, prima che sia troppo tardi

1 CRISI IDRICA E DIGA DI CAMPOLATTARO
“Fare squadra” sulla futura gestione della Diga di Campolattaro

La crisi idrica è tormento per molte (troppe) Comunità Sannite. Dispersione delle condotte, gestione inefficiente e cambiamento climatico le cause. In prospettiva, la Diga di Campolattaro, le cui opere di adduzione e potabilizzazione sono commissariate dal Governo, è la soluzione.
È tuttavia essenziale che il territorio sappia «fare squadra» e non si lasci espropriare della gestione dell’opera proprio all’alba del suo «entrare a regime» dopo vari decenni.
Necessario recuperare, a tappe forzate, il tanto tempo perso sull’opzione irrigua con una rapida progettazione, presso il competente Ministero delle Politiche Agricole, per la infrastrutturazione delle superfici agricole a valle della diga «potenzialmente asservibili» (migliaia di ettari).
Sono facilmente individuabili circa 11.000 ettari, relativamente omogenei, sotto quota 250 mslm.
Infine, con riferimento alle crisi idriche sempre più frequenti, conseguenza dei cambiamenti climatici, e al danno che ne deriva per le comunità locali e le tante aziende agricole e zootecniche sparse sul territorio. In particolare nelle zone montane, bisogna procedere celermente alla progettazione e realizzazione di laghetti collinari predisponendo e utilizzando al tal fine le risorse comunitarie (PSR, etc).

2 SANITÀ
Disinnescare il crescente «depauperamento» dell’Azienda Ospedaliera San Pio

La Sanità non è una diretta competenza della Provincia che, tuttavia, come governo territoriale, deve esercitare tutta la sua autorevolezza e il suo prestigio per disinnescare l’attuale «depauperamento» dell’Ospedale San Pio, sempre più in condizioni di allarmante precarietà, a partire dai fondamentali reparti della Rianimazione e della Medicina d’Urgenza (PS).
La cronica mancanza di medici, il sistematico impiego in pronto soccorso di professionisti di altri reparti (diversi dalla medicina di urgenza), la chiusura di strutture di eccellenza come la Neuro Rianimazione, con il conseguenziale riverbero sulla neurochirurgia, sono il preoccupante segnale di uno svilimento in atto dell’A.O. San Pio che finisce per intaccare i livelli minimi di assistenza. Urge un repentino cambio di rotta.

3 PNRR
Sfruttare in maniera visionaria ed organica la grande opportunità che viene dal PNRR

Doveroso attivare una Programmazione seria e competente che utilizzi le provviste straordinarie del PNRR in stretta coerenza con una «visione di sviluppo organica del territorio», evitando interventi spot e fotocopia.
Il PNRR è un’occasione storica e va utilizzato per il «Sannio di domani» e non per finanziare vecchi progetti che, decenni orsono, sono stati ideati in funzione di un mondo passato e sepolto.

4 RIFIUTI
Combattere ristagno e ritardo nella gestione del «ciclo dei rifiuti»

Il Sannio è purtroppo in stallo da 4 (quattro) anni. I cittadini sanniti sono costretti a pagare la tariffa più alta della Campania perché, nonostante le tante sollecitazioni della Regione, la nostra provincia ha «deciso di non decidere» immolando il «ciclo dei rifiuti» sull’altare dei campanilismi e dei connessi opportunismi di corto respiro.
Copiare le pratiche implementate con successo in tanti altri territori del paese sarebbe saggio, invece dei soliti tentativi di soluzioni pasticciate di stampo localistico.
Essenziale coinvolgere, seriamente, l’Assemblea dei Sindaci rifuggendo inutili passerelle.