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Prima uscita ufficiale per Italia Viva nel Sannio. Cinzia Mastantuono e Pasquale Orlando, coordinatori alla pari del partito fondato dall’ex presidente del Consiglio, si sono presentati questo pomeriggio all’opinione pubblica attraverso una conferenza stampa.

Al loro fianco, l’ex assessore comunale di Benevento Luigi Ionico. In sala alcuni dei promotori dei circoli renziani sul territorio. Nessuna traccia, invece, – ed è questo un primo e significativo dato politico – di quella che fu l’aria renziana del Partito Democratico. “Ma da parte nostra non c’è alcuna chiusura” – spiegano i due coordinatori. 

E dunque, per lanciarsi, Renzi ha puntato su una diarchia. Al comando, in tutte le province, un uomo e una donna. “Un primo elemento di novità nel panorama politico” – puntualizza Orlando. “Una scelta utile a tenere assieme i due punti di vista sulla società, quello femminile e quello maschile” – aggiunge Mastantuono. Che prosegue: “Io renziana lo sono sempre stata. Anche la mia adesione al Pd era legata alla figura di Renzi, unico leader italiano capace di parlare di idee e valori senza scadere nelle urla e nell’arroganza”.

Il mio incarico? – ancora la Mastantuono. Mi è stato assegnato, non era stato richiesto e questo mi responsabilizza ancora di più. Non sono nuova alla politica ma non sono tra i soliti nomi. La volontà di Renzi è quindi chiara: basta con la muffa. E anche qui nel Sannio spalancheremo le finestre per far entrare aria nuova e fresca“. Quanto all’attualità politica beneventana, la parola d’ordine è aspettare gli eventi. La priorità, oggi, è mettere ordine nell’universo renziano sannita. “Se andate sul sito di Italia Viva – precisa Orlando – troverete decine di comitati civici sorti sul territorio in questi mesi. Il nostro compito è mettere in relazione tutti, coordinandone l’azione“.

Quanto alla sua posizione all’interno della cabina di regia di ‘Civico 22’, Orlando ribadisce: “Sono due cose diverse. Italia Viva è un partito, Civico 22 un laboratorio civico teso a favorire la partecipazione e aperto al protagonismo di soggettività diverse. Spero si tenga in piedi questo percorso di apertura ma se la mia posizione diventa un problema sono pronto a fare 8mila passi indietro e di lato“.