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Tredici disegni di legge, 107 interrogazioni, 12 ordini del giorno, 257 emendamenti. Parla coi numeri Sandra Lonardo che questa mattina ha presentato il resoconto del lavoro svolto nei cinque anni trascorsi a palazzo Madama: “A me nessuno può dire che a Roma ho scaldato il banco“. Non teme confronti con i colleghi uscenti, lady Mastella che alla stampa consegna quattro pagine word con le attività di tutti i parlamentari uscenti e oggi ricandidati tra le province di Avellino, Benevento e Caserta: “Sono quella che ha fatto di più“. Per questo conta di tornarci, dopo il 26 settembre, nella Capitale. Anche se a Montecitorio. L’ostacolo principale?Una legge elettorale truffa che unifica il voto per il proporzionale a quello per il maggioritario“. Da qui l’appello ai sanniti: “Votate per le persone, non per i partiti“.

Parla a lungo la senatrice uscente che sciorina l’elenco delle questioni sottoposte all’attenzione del governo: dal Covid alla tutela della filiera bufalina, dalle infrastrutture al calcio, dalla sanità alle nocciole irpine. “Mi sono fatta portavoce di amministratori, associazioni, ordini professionali, cittadini”. E poco importa se nella stragrande maggioranza dei casi, il 93%, le sue istanze non hanno trovato risposta nei ministeri competenti. “Magari a guidarli erano le stesse persone o gli stessi partiti che oggi si presentano nel nostro territorio a chiedere voti”.

Presenze da scacciare ma anche assenze da evidenziare. Nel mirino della Lonardo, più volte, finisce il candidato del centrodestra Francesco Rubano: “Dov’é? Perchè non parla? Perchè non si palesa? Rubano fatti vedere”. E per l’esponente di Forza Italia arriva anche un affondo sulla gestione dell’autovelox di Puglianello: “Da sindaco dovrebbe spiegarci che fine hanno fatto i proventi delle multe! L’opposizione locale mi dice che da due anni attende una risposta ma della delibera neanche l’ombra”. 

E poi il tema sanità: “Mente chi sostiene che ne parlo soltanto adesso, in campagna elettorale. La mia prima interrogazione risale all’aprile del 2011. Con De Luca non voglio fare polemiche ma il tema esiste: se non riprendono gli interventi, il San Pio sarà declassato a Dea di secondo livello. Il presidente deve fare qualcosa, parlasse con il ministro per ottenere una deroga per il Sannio”.

Infine, uno spoiler sulla sua collocazione in parlamento in caso di elezione: “Che sia governo di centrodestra o di centrosinistra per me non cambia nulla. Sosterrò e voterò sempre per gli interessi del mio territorio”.