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Benevento – “La guerra? Servono risposte immediate, ma il dramma è che i tempi della politica non sono strutturati per la velocità che richiede un momento catastrofico come questo”.  A dirlo è Biagio Flavio Mataluni, presidente di Confindustria Giovani Benevento

La realtà imprenditoriale italiana è complessa e molto articolata in quel mondo che sta in mezzo tra i consumatori e i produttori di materie prime o erogatori di servizi: imprese di trasformazione, insomma. Imprese, tantissime imprese, che oggi rischiano di andare a gambe all’aria per quanto sta accadendo: i prezzi dei carburanti sono già in decollo, quelli dell’energia idem e temo che presto, prestissimo, assisteremo anche a un boom dei prezzi di quei beni di prima necessità food e non food che faranno crollare il potere d’acquisto. Questo significherebbe una drastica diminuzione dei consumi e ovviamente tantissime aziende che chiudono, migliaia di posti di lavoro persi e una crisi irreversibile che vanificherebbe tutto quanto di buono si è fatto finora per il post pandemia. 

Come uscirne? E’ una banalità dire che bisognerebbe far cessare immediatamente ogni ostilità, ma i discorsi geopolitici non mi competono. Io guardo al quadro socioeconomico e dico che bisognerebbe innanzitutto far saltare, visto il momento eccezionale, il tappo del patto di stabilità e dar vita a politiche molto espansive. 

Vanno aiutate le aziende italiane ad essere competitive: già normalmente non lo siamo rispetto alle altre aziende europee per i costi esorbitanti di energia e manodopera, figuriamoci ora. 

Per questo servono misure velocissime: non nego la buona volontà del Governo, ma è anche una questione di tempi, quelli della politica tout court non si conciliano affatto con l’esigenza di velocità che il momento richiede. In questo caso la figura retorica che mi viene in mente è quella del malato, con la politica che fa da ambulanza: se l’ambulanza arriva tardi è noto a tutti cosa accade”.