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Come di un romanzo, del Consiglio Comunale tenutosi questa mattina ricorderemo l’inizio e la fine. Il dibattito, infatti, si apre con una polemica di Luigi Diego Perifano e si chiude con una polemica di Clemente Mastella. Nel mezzo, invece, c’è tutto ciò che era prevedibile alla vigilia, ovvero l’approvazione del regolamento per la gestione dell’aree verdi comunali, dell’integrazione al regolamento di Polizia Urbana, del regolamento per l’inserimento dei minori nelle strutture residenziali e di quello per la costituzione e il funzionamento dell’Organismo di rappresentanza intergenerazionale.

Quattro punti all’ordine del giorno, quattro voti all’unanimità, con maggioranza e opposizione a riconoscersi a vicenda spirito di collaborazione e disponibilità al confronto. Un clima di Pax che sembra rendere giustizia a quel “Concordes in unum” che da sempre campeggia nell’aula di via Annunziata. Dato che neanche deve sorprendere più di tanto considerato che è dall’inizio della consiliatura che nelle commissioni si respira un’aria diversa da quella da scontro permanente che si registra puntualmente in Consiglio. E che anche oggi, lo dicevamo in premessa, non è mancata.

Lo scontro, appunto. Terminato l’appello, a chiedere subito la parola è Perifano, leader di ‘Alternativa per Benevento’. Dissesto e tetracloroetilene: i temi sono quelli contenuti nella nota stampa con cui pochi giorni fa l’intero fronte dell’opposizione ha chiamato in partita l’inquilino di palazzo del Governo. “Non ci entusiasma rivolgerci al Prefetto ma non ci lasciate alternative. E’ dal 19 settembre che attendiamo di conoscere l’elenco dei creditori soddisfatti fuori dalle procedure ordinarie di competenza dell’Osl. Vogliamo conoscere quei nomi non per una nostra curiosità ma perché è giusto rendere conto alla Città di come è stata gestita la procedura fin qui. Quelle carte – aggiunge il portavoce di ApB – dovevano esserci consegnate in trenta giorni, lo dice la legge. Ne sono trascorsi settanta. Da qui l’interrogativo: perché non ci date l’elenco?”.

C’è un’altra istanza, però, giunta sulla scrivania della Prefettura. Riguarda la mancata convocazione del Consiglio Comunale sull’emergenza acqua. Ma qui Perifano chiama in causa l’intera maggioranza: “Avete sottoscritto una nota in cui parlate di noi come di sciacalli. Perché? Perché abbiamo chiesto di discutere in quest’aula di una situazione che riguarda quarantamila beneventani? E di cosa dovremmo dibattere, in Consiglio, dello spostamento delle giostrine?”.

A replicare, sul secondo punto, è Clemente Mastella. “Della vicenda acqua parleremo presto in Consiglio, attendiamo soltanto le valutazioni commissionate all’Università degli Studi del Sannio (dovrebbero essere depositate tra il 20 e il 21 di dicembre) perché, come noto, sono state riscontrate delle difformità tra le diverse analisi condotte. Al momento, dunque, mancano gli elementi per una discussione, considerato pure che si sta muovendo la magistratura. C’è una sola certezza – assicura il sindaco: l’acqua bevuta dai beneventani è sempre stata potabile”.

Quanto all’elenco dei creditori, a rassicurare le minoranza è l’assessore alle Finanze Mariacarmela Serluca: “Ci siamo attivati, ci siamo riuniti con i dirigenti e quanto richiesto sarà prodotto nelle prossime ore. I pagamenti effettuati fuori procedura sono avvenuti in un tempo in cui l’Osl non era in condizione di pagare e noi avevamo delle scadenze da rispettare”.

Polemica finita. Così almeno sembrava. A riaccendere la miccia, quando la chiusura dei lavori appariva ormai imminente, è proprio Mastella. E a sorpresa nel suo mirino finisce proprio il presidente del Consiglio Comunale, Renato Parente, richiamato a “far rispettare i regolamenti, anche per l’opposizione”.

“Il dibattito di oggi  – conclude il sindaco – dimostra che non esistono preclusioni e c’è considerazione per la funzione del Consiglio. E voglio dare atto ai presidenti di Commissione del lavoro che svolgono, favorendo pure le condizioni di un mescolamento tra maggioranza e opposizione quando ciò è possibile. Eguale garbo, però, non c’è rispetto alla giunta e alla governance attiva della comunità. Lo dico al Presidente, a cui faccio richiamo: io ho fatto finta di nulla ma il consigliere Perifano ha preso la parola prima dell’inizio dei lavori per introdurre argomenti che nulla avevano a che fare con l’ordine del giorno. Il regolamento, allora, va fatto rispettare sempre”.