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Benevento –  Si pubblica nota di Amerigo Ciervo, candidato a collegio uninominale di Benevento.
 
 “Siamo stati costretti ad annullare, per le ben note  condizioni metereologiche,  l’incontro  sulla scuola,  previsto,  per martedì scorso, alla biblioteca provinciale. La scelta di dedicare, durante la nostra campagna  elettorale,  l’unico incontro  tematico al futuro dell’educazione in questo paese è la chiara dimostrazione di  quanto questo punto, accanto al problema del lavoro, sia centrale nel programma politico di LeU. La presenza di dirigenti, docenti e altri operatori, insieme ad esponenti politici e sindacali, avrebbe sicuramente dato vita a  una discussione a più voci, aperta e franca, su dove sta andando la scuola italiana ai tempi della cosiddetta “buona scuola”. Avremmo riaffermato l’esigenza di scelte politiche verso una scuola democratica, inclusiva, una scuola  in cui “non si fanno parti uguali fra diseguali”. A tale proposito non è possibile non evidenziare la palese contraddittorietà della proposta  dei 5S di voler nominare, in un ipotetico governo grillino, a ministro della Pubblica Istruzione  uno dei consulenti che ha lavorato coll’ex-ministro Giannini alla famigerata “Buona scuola”. E, poiché nelle nostre iniziative abbiamo sempre tenuto presenti i problemi del territorio (Sassinoro, Morcone operai ex-Russo),  avremmo sicuramente  discusso  delle questioni poste dal documento dei sindacati relativo alla questione del dimensionamento scolastico in provincia di Benevento, un documento che facciamo nostro e che c’impegniamo a difendere e ad appoggiare in tutte le sedi. Nella prima intervista concessa a una rete televisiva locale, al giornalista che mi chiedeva lumi, in caso di elezione,  sul mio atto parlamentare, ho risposto che l’interrogazione parlamentare sarebbe stata dedicata alla chiusura delle scuole nei piccoli paesi della provincia, con un’attenzione particolare a quelli del Fortore. “Chiudere le scuole nei piccoli paesi, per applicare criteri puramente economicistici e astratti,  è come  estirpare dal corpo di  quelle comunità il cuore e la mente insieme”.