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Benevento – Era il 17 settembre scorso, circa tre mesi fa. Il giorno prima Nicolas Viola aveva liberato il sinistro battendo Micai e sbloccando il derby dell’Arechi con la Salernitana. Giocammo di fantasia, riavvolgemmo il nastro dei ricordi tornando indietro al 2006, alla maglia azzurra, a Fabio Grosso. Sarà che per noi italiani il sinistro a tagliare l’area diretto al secondo palo è patrimonio dell’Umanità, ma quando il miracolo si ripete è sempre un piacere per gli occhi. Se poi quella squadra ha la maglia azzurra, beh, impossibile non collegare il gesto tecnico a quello del terzino che per un mese vestì i panni dell’eroe in Germania. 

Ieri all’Armando Picchi Oliver Kragl ha dimostrato, se non altro, che al suo allenatore – campione del Mondo in quell’occasione – l’idea alletta parecchio. Scambio corto sul corner battuto a destra e siluro imprendibile all’angolino. Un remake mondiale, ma non solo. Per la seconda volta in stagione il Benevento ha sbloccato così una partita: stessa zolla del gol di Viola, stesso esito. A voler esser precisi, il tedesco ha calciato da fuori area (questione di centimetri) facendo salire a quattro le reti dalla distanza del campionato giallorosso. Due le ha segnate lui, le altre due proprio il numero 10. E nel semestre in cui la nostra Nazionale ha temporaneamente abbandonato il suo colore iconico per passare al verde, ci sta pensando il Benevento a portare in alto l’azzurro: quattro vittorie e due pareggi nelle trasferte in cui è stata sfoggiata la maglia che celebra gli albori del calcio beneventano. Anche chi aveva accolto la scelta con scetticismo inizia ad apprezzarla. Le ragioni sono facilmente intuibili.

IL GOL DI VIOLA A SALERNO

IL GOL DI KRAGL A LIVORNO