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Benevento – Tante le iniziative nel capoluogo per la Giornata contro la violenza sulle donne.

Particolarmente significativo il gesto curato dalla Casa Circondariale di Benevento che ha realizzato e consegnato due “panchine rosse” ad altrettante Scuole Superiori. Le panchine, che sono ormai il simbolo stesso di un’opera collettiva di sensibilizzazione contro l’odioso reato della violenza di genere, sono state installate all’esterno degli edifici scolastici del Liceo “Guacci” nella zona Mellusi e dell’Istituto Alberghiero – Marco Polo. Presenti gli studenti che hanno accolto la dirigenza della Casa Circondariale.

La realizzazione di queste panchine ha rappresentato per le persone ristrette, un momento di riflessione per non dimenticare e prevenire le violenze di genere. Giustina Mazza,  dirigente scolastico del Liceo Guacci, ha sottolineato: “Aver ricevuto in dono questa panchina per ricordare questa giornata è fondamentale. Sapere che dei detenuti abbiamo realizzato questa opera è qualcosa di importante. Si tratta di persone in regime di restrizione della libertà e che hanno commesso degli errori sui quali stanni riflettendo. Gli studenti sono stati molto sensibili su questa tematica. La problematica è così drammatica e forte che non può non lasciare un segno. Bisogna partire dai giovani che possono essere testimoni di situazioni drammatiche. E’ importante conoscere questa realtà per far partire un approccio diverso, lavorare sulle nuove generazioni. La scuola è sempre presente in queste realtà. Può serve a dare un approccio diverso per segnalare e denunciare nel caso anomalie“.

Anche la dirigente dell’Istituto Alberghiero, Antonella Gramazio ha spiegato: “Questo dono da parte dei detenuti lo ritengo meraviglioso. Anche nella casa circondariale prosegue un percorso di rieducazione. Quello che ritengo scandaloso è che nel 2023 si continui a parlare di femminicidi. Rappresentano un aspetto di disumanità totale e un regresso nella società. Dalla scuola si può ricominciare ispirando alla solidarietà, alla cultura e alla consapevolezza per l’altro. La cultura può essere l’unica soluzione per recepire principi di crescita etica. Questi fenomeni che sono in aumento sono espressione di possesso”.