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Benevento – Chi è Alagie Touray? E’ davvero un terrorista islamico? Il gambiano di 22 anni preso a Napoli, accusato di aver progettato un attentato, di appartenere ad una rete jihadista e rinchiuso nel Carcere di Benevento pare sia stato tradito da alcuni dettagli che lo configurerebbero come un possibile terrorista. Gli uomini dell’antiterrorismo durante la visita medica nel carcere di Benevento, come riportato dal Corriere della Sera, scoprono che Alagie ha una “zebiba” sulla fronte, la classica cicatrice simbolo di fervente religiosità prodotta dal prolungato urto nel tempo della fronte sul pavimento, postura adottata durante la preghiera.

Il giudice che ha disposto l’arresto, però, chiarisce come : “il credo religioso non ha significato indiziante ma smentisce la tesi difensiva dell’indagato che ha sostenuto di non essere un fervente musulmano”.

Un altro elemento che ha spinto l’antiterrorismo ad accusare il Touray è quell’indice alzato durante la pronuncia del giuramento al Califfato e che simboleggia il “Tawid” cioè l’unicità di Dio, divenuto marchio dello Stato Islamico.

Il terzo particolare ritenuto determinante dagli specialisti della Digos e Ros è proprio la strategia difensiva del gambiano. Prima ha dichiarato che quel giuramento “era uno scherzo” ma poi ha ammesso di essere stato contattato per compiere un attentato. E’ proprio il manuale jihadista che detta questo tipo di linea difensiva in caso di arresto: “Al fratello che viene preso si suggerisce di mostrarsi ingenuo, terrorizzato, remissivo e pacifico con la polizia, fino a piangere e aprendosi piano piano in base ai fatti contestati”. Secondo gli investigatori è esattamente il comportamento tenuto da Touray nel secondo interrogatorio a Benevento.