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Benevento – Il bis è nei suoi sogni, anche se Roberto De Zerbi non lo dice apertamente. Del resto di fronte non ci sarà l’ultima arrivata, ma una Sampdoria che gioca un bel calcio e che staziona nelle parti alte della classifica praticamente da inizio stagione.  L’allenatore giallorosso ha affrontato i tanti temi caldi alla vigilia di un confronto molto atteso dai tifosi giallorossi che nel giorno dell’Epifania desiderano tornare a provare le emozioni vissute nell’ultimo appuntamento del 2017. Questo il parere del tecnico bresciano a meno di ventiquattro ore dal match con i blucerchiati. 

INFERMERIA – “La situazione degli infortunati non è bellissima, considerando anche gli influenzati. Non mi fascio però la testa, visto che quando vengono chiamati in causa i calciatori meno utilizzati fanno sempre bene. Potrò contare su Billong ma non so ancora se è il caso di cambiare la linea difensiva o variare. Insieme a cataldi e al gruppo di infortunati ci sono anche Letizia e Del Pinto, che sono tra i convocati ma non sono utilizzabili. Ma al di là di tutto i giocatori da mandare in campo ce li abbiamo. Lucioni e Lombardi stanno bene, hanno smaltito l’influenza e giocheranno entrambi”.

AVVERSARI – “Insieme al Napoli la Sampdoria è la migliore squadra del campionato per qualità di gioco. Al San Paolo ha messo paura alla squadra di Sarri e questo la dice lunga sul lavoro di Giampaolo, allenatore che stimo come professionista e come persona. E’ vero che la Samp ha perso molti punti con squadre di bassa classifica, ma resta la difficoltà dell’appuntamento. Sappiamo che sarà una gara di grande sofferenza, chiaramente non possiamo metterla sul possesso palla, ma non è detto che non si possa fare risultato”.

MODULO – “L’allenatore può fare mille valutazioni durante la settimana ma ad essere decisivo è sempre l’aspetto legato alla volontà di adattarsi di un giocatore, quindi non so se è il caso di giocare con un attacco diverso rispetto a quello adottato finora per caratteristiche”.

SVOLTA – “Vorrei vedere la squadra con lo stesso spirito di sabato scorso. Questa è la cosa determinante se si vuole arrivare a fare risultato domani. Non siamo appagati, ci mancherebbe, visto che siamo ancora ultimi staccati di parecchio dalle altre. Vorrei una squadra col sangue agli occhi. Se si è fatto risultato col Chievo lo si è fatto soprattutto per questo motivo. Le occasioni da gol le abbiamo sempre create, le occasioni da gol subite le stiamo limitando notevolmente, i miglioramenti ci sono. Ma tutto dipende dallo spirito, che è importantissimo”.

MERCATO – “Stiamo facendo delle operazioni mirate, a seconda di quello che serve al Benevento anche in relazione alla nostra idea di gioco. Ci saranno anche diverse uscite perché voglio sfoltire la rosa dal punto di vista numerico. I nuovi acquisti ufficializzati servono a dare un po’ di speranza a tutti, anche a noi che siamo all’interno. Aiutano a vedere le cose con più entusiasmo e con più ambizione. Cataldi in partenza? No, a meno che non sia lui a chiedere la cessione ma non penso che questo possa verificarsi. Diabaté e Bongonda non li conosco. Qualche tempo fa abbiamo guardato anche all’estero, ma tanti nomi usciti sono pure invenzioni giornalistiche o degli stessi procuratori. Delle trattative però bisogna chiedere alla società, io posso solo guardare alla qualità del calciatore dopo averlo studiato”.

CENTROCAMPO – “Non faccio la distinzione tra giovani e vecchi. La distinzione va fatta tra i bravi e i meno bravi. Se un giovane è più bravo dell’anziano gioca lui. Volpicelli è stato convocato perché è un bravo giocatore e non ci penserei un attimo a farlo esordire. Non gli ho regalato nulla, si è guadagnato tutto da solo”.

GRUPPO – “I calciatori bravi non hanno bisogno di parlare la stessa lingua, si capiscono al volo con la palla. Servirà un po’ di tempo per integrarsi, ma il tempo è riferito alla richiesta che l’allenatore fa. Sta a me cercare di concentrare gli aspetti fondamentali e determinanti inizialmente, per poi andare via via sul dettaglio. Nell’organizzazione tattica con la difesa a tre non ci sono state grosse problematiche. Il dettaglio poi va allenato, capito e discusso col calciatore, ma sull’organizzazione globale non serve molto tempo se ci sono giocatori complementari a un certo tipo di calcio”.

LIBERAZIONE – “Se questa settimana mi fossi accorto che qualcuno pensava che la vittoria ci potesse permettere la settimana on modo diverso, non lo avrei convocato. Dunque va bene la liberazione per la vittoria, ma voglio rivedere nei miei giocatori la stessa fame e la stessa autostima”.

SALVEZZA – “Non vorrei essere frainteso. Non parlo di salvezza con presunzione altrimenti si capisce una cosa per un’altra. Dobbiamo crescere tutti, ma sull’impegno non possiamo rimproverarci niente. Dobbiamo avere l’ambizione di fare un mercato importante giocando però partita per partita. Se iniziamo a stilare tabelle e non ci prepariamo bene gara dopo gara vuol dire che non siamo sulla buona strada”.

D’ALESSANDRO – “D’Alessandro ha preso un colpo contro la Spal che non ha ancora assorbito. Ha un’edema che non riesce ad assorbirsi e non è al top della condizione, non riesce a frenare e ad accelerare con convinzione. Per me può giocare sia nella linea di centrocampo che nei tre davanti. Non ha problemi tecnici, ha talento e può adattarsi sia a destra che a sinistra. L’adattamento per lui non è un problema”.

SOSTA – “L’affiatamento un gruppo deve trovarlo in campo. Ho chiesto io di andare in ritiro per accelerare il percorso di conoscenza dei giocatori, anche da parte mia. Saranno fatte sedute video e doppi allenamenti per accelerare questo percorso. L’importante è che in campo siano squadra, pensare che con te non gioca un compagno ma tuo fratello. Non credo ai gruppi fuori dal campo. Se ci sono è meglio, aiutano, ma non è sempre così”.