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Benevento – La bellissima Anna Foglietta è stata l’ospite di eccezione all’Hortus Conclusus di Benevento per la terza serata di Bct, la kermesse su cinema e televisione curata e organizzata dal direttore artistico Antonio Frascadore, che chiuderà i battenti  il 9 luglio. 

La Foglietta, che è stata l’ispettore di Polizia Anna De Luca nella serie napoletana “La Squadra“, Elena Argenti di “Distretto di polizia”, la escort Fabiana in “Nessuno mi può giudicare”, la ragazza madre Elisa di “Noi e la Giulia” e la Carlotta fedifraga online di “Perfetti sconosciuti”, è stata accolta con molta simpatia dal pubblico beneventano. A lei è stata dedicata la proiezione, nello spazio “nascosto”, ma assai suggestivo dell’Hortus e ripulito recentemente anche dall’associazione Campus, per la Sezione “Benevento cinema all’aperto”, del film “Il Premio” (2017), per la regia di Alessandro Gassman, che la vede protagonista con Gigi Proietti e Rocco Papaleo.

Anna Foglietta e la produttrice Federica Lucisano sono state intervistate dal critico cinematografico e giornalista Valerio Caprara, discutendo del momento non facile del cinema italiano, che trova il suo punto di più acuta criticità nel fatto che le persone rinunciano alla visione di un film nelle sale.

“Si sta vivendo un momento di crisi perché la fotografia è in difficoltà. Il mondo dei ragazzi è più attratto dagli smartphone che dalle sale cinematografiche”, ha dichiarato la Lucisano, dettando poi la propria ricetta per far rialzare la testa al cinema, “dobbiamo puntare tutto sulla qualità della sfida. La televisione non ucciderà il cinema, è possibile riavvicinare il pubblico alla sala migliorando la qualità del prodotto”.

Anna Foglietta, a proposito del film proiettato per Bct, ha ammesso che “era un progetto che mi intrigava ecco perché ho accettato di farlo”. L’attrice romana ha rievocato gli inizi della carriera, quando ha interpretato film sulla commedia napoletana e ha sottolineato: “E’ stata una palestra  incredibile. Un patrimonio da non dimenticare”. 

Caprara l’ha intervistata proprio prima della visione del film “Il Premio” e ha voluto approfondire i momenti della sua gavetta. Una gavetta vera che l’ha condotta ad amare profondamente il suo mestiere. “Vorrei fare questo lavoro tutta la vita. Come? Cercando di essere più fluida possibile, non lasciandomi imbrigliare in un solo ruolo”, ha rimarcato la Foglietta, “non lo faccio solo nel lavoro, è il mio modo di affrontare la vita, all’insegna della libertà”.

Ha tre figli che anche sul lavoro sono sempre presenti: “Il lavoro non è stato mai un ostacolo. Noi donne nasciamo libere e perciò diamo fastidio. Dobbiamo essere forti anche nelle difficoltà”. Sul suo lavoro ha però lanciato un monito: “Occorre studiare, non si può improvvisare in questo mestiere. Credo che nel musical sia racchiuso tutto”.

Sui tanti personaggi interpretati, l’attrice ha spiegato le difficoltà di approccio per ciascuno di essi: “Li devi comprendere non giudicare. Io amo moltissimo essere diretta e non sono permalosa”. Tra i ruoli rivestiti anche quello della poetessa Alda Merini, alla quale ha voluto dedicare un pensiero: “La poesia di Alda è un inno costante alla libertà delle donne, nonché la conferma di quello che la psicoterapia mi ha insegnato: siamo fatti di cicatrici che possono diventare la nostra forza”.

Infine chiusura sulla Onlus di cui è presidente e cioè “Every Child is my Child’, associazione “Insieme si può fare” per ricostruire la Plaster School, un centro educativo per bambini profughi al confine tra Siria e Turchia. La Foglietta ha voluto bussare le porte di Bruxelles per difendere il destino dei bambini siriani: “Abbiamo riaperto la Plaster School, al confine tra Siria e Turchia, 80 bambini sono tornati tra i banchi, cerchiamo di restituire normalità. Sfamiamo 200mila persone e a Idlib abbiamo aperto la scuola Sorriso dove si fa formazione a bambine e donne siriane. Noi chiediamo di aprire i corridoi umanitari, la tutela dei minori deve essere la priorità. Le immagini dei bambini vittime sono disturbanti, ma credo che l’indifferenza lo sia ancora di più.”