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Settantasei panchine nel Sannio, oltre centocinquanta ad Ascoli, città che lo ha praticamente adottato. Massimo Silva ha presentato il confronto tra il ‘Picchio’ e il Benevento in programma domenica pomeriggio al ‘Cino e Lillo Del Duca’, una sfida che metterà in palio punti vitali per la salvezza. “Non mi aspettavo di trovare due squadre così in basso in classifica, considerati i presupposti di inizio stagione – dice – ma sono sicuro che entrambe riusciranno a tirarsi fuori da qualsiasi discorso legato alla retrocessione”.

I bianconeri sembrano essere sulla buona strada grazie alla cura Breda, che ha portato sei punti in due gare: “A essere onesto sul piano della brillantezza non sembra cambiato molto, ma in questo momento serve fare punti – prosegue Silva -. Il cambio modulo (passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2) e il conseguente reintegro di giocatori dalla grande personalità come Bellusci e Buchel hanno tirato su la squadra dando nuove convinzioni e alzando il tasso di personalità. C’è stata una svolta mentale, quella che la piazza attendeva per tornare quanto meno a sorridere”. 

“Cannavaro ha deluso. Tra Bucchi e la piazza non è stato amore”

La scintilla tra i tifosi marchigiani e Bucchi, secondo Silva, non è mai scoccata: “Ascoli è una città calorosa e appassionata, ma se un allenatore non riesce a conquistarla rischia di fare molta fatica. Bucchi non è stato supportato dai risultati, nel precampionato l’asticella è stata alzata dalla società ma il campo ha detto altro. Una separazione a quel punto è stata inevitabile”.

A Benevento ben due tecnici esonerati, dal momento che prima Caserta e poi Cannavaro hanno fatto le valigie: “Mi è dispiaciuto molto anche per il direttore sportivo Foggia, che ho avuto da giocatore ad Ascoli”, ci ha tenuto a precisare Silva, che ha guidato il Picchio anche in A nella stagione 2005/2006 dopo una lunga militanza in bianconero nella sua carriera da calciatore. “Da Cannavaro mi aspettavo qualcosa in più, devo essere onesto. Vedere il Benevento nelle zone basse, considerando l’attaccamento e le ambizioni del patron Vigorito, è una vera e propria anomalia. Stellone saprà trovare la ricetta giusta nonostante i problemi ormai noti anche perché la società è solida”. 

La sensazione di Silva: “Ascoli in forma ma qui temono scherzi”

Quello di domenica sarà un confronto tra due squadre ‘spuntate’, visto che i  reparti offensivi saranno in emergenza. Se da una parte mancheranno Forte, Gondo e forse anche Dionisi, dall’altra la Strega potrà affidarsi solo a Simy e La Gumina, magari in staffetta come nell’ultimo turno: “Sono due attaccanti forti. Il nigeriano deve ritrovarsi perché è a digiuno da troppo tempo, il suo pedigree parla chiaro ma per il momento non ha trovato alcun riscontro nei numeri – sostiene con rammarico Silva -. Toccherà a Stellone trovare la formula giusta perché per salvarsi servono i gol. La B, poi, è un campionato imprevedibile, in cui è consigliato rimanere con i piedi ben piantati per terra. Ogni partita rappresenta un’insidia, la testa e gli stimoli possono sempre incidere”.

E’ forse per questa ragione che ad Ascoli il prepartita è vissuto con una certa agitazione nonostante le due vittorie scaccia-crisi contro Perugia e Parma: “Il Benevento qui da diversi anni sta facendo scherzi – prosegue Silva -, in città nessuno si fida di un match spigoloso come questo. I play off dello scorso anno sono ancora una ferita aperta, ma anche nella stagione regolare e nell’incrocio precedente i giallorossi avevano espugnato il Del Duca”. Dove l’Ascoli quest’anno ha faticato quasi quanto il Benevento al Vigorito, totalizzando 13 punti in 12 gare (12 in 13 quelli raccolti invece in casa dai giallorossi ndr.). Un motivo in più per non dare nulla per scontato.