- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Benevento – “Nessuno può essere scartato, perchè tutti siamo vulnerabili. Ognuno di noi è un tesoro che Dio fa crescere a modo suo”.  Questo il monito di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della sindrome di down che si è celebrata in tutta Italia. Anche il Sannio ha organizzato un pomeriggio insieme alle famiglie e bambini ed ha ricordato il senso di questo parole.  Il tema scelto per l’edizione 2018 è “What I bring to my community” (il mio contributo alla società), scelto per evidenziare il valore aggiunto che le persone Down sono capaci di portare nella scuola, nel lavoro e più in generale nella società.  Il Comitato “Insieme per…”, retto da Apollonia Botticella, in collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down, ha promosso a Palazzo Paolo V di Benevento, un’iniziativa di sensibilizzazione. “Con i girasoli giriamo soli”: questo lo slogan scelto proprio per dare rilevanza al lavoro sull’autonomia delle persone con quel cromosoma in più. Una lattina contenente il kit per la coltivazione del girasole, composto di semi e terriccio, il tutto in una confezione personalizzata che richiama i valori dell’associazione. Una mamma , presente  questo pomeriggio al Corso Edwige Coduto ha sottolineato: “Avere un figlio cosi speciale è un dono di Dio. I primi giorni non sono stati facili con stati d’animo contrastanti. Ora c’è la consapevolezza che si è un bambino che ha certamente i suoi limiti ma nello stesso tempo ha tantissimi lati positivi”.  La mamma  ha aggiunto: “E’ dura sopratutto pensare alla loro quotidianità. Un mondo che non è  ancora pronto ad accettare la diversità”. Ha quindi raccontato la determinazione che possiede sua figlia, Monica: “Anche quando non riesce qualcosa lei trova la forza per fare quell’ esercizio.  Ha una forte volontà, forte capacità di ottenere lo scopo prefissato, dal salire uno scalino, dal salire le scale”. Infine ha aggiunto: “Non è vero che mettere al mondo un figlio disabile vuol dire mettere al mondo un figlio infelice.  Poter veder la loro gioia di vivere  è un segno di ringraziamento”.