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Durazzano (Bn) – Sono stati effettuati alle ore 10 di stamane i primi esami sui residui di sparo, sia sui cadaveri Mario Morgillo e Andrea Romano che sull’imputato Francesco D’ Angelo. L’esame è stato effettuato presso il Comando dei Ris di Roma. Presenti agli accertamenti solo la Criminologa Avv. Alessandra Crisci, esperta in Scienze Forensi ed il Consulente balistico Primo Rossi, nominati consulenti dalla difesa di D’Angelo.

Parliamo dell’episodio accaduto il 31 marzo e che avrebbe visto protagonisti l’assassino e il figlio del 62enne. Un diverbio che sarebbe finito in una vera e propria zuffa. Una situazione che ha avuto l’epilogo nel pomeriggio in piazza Galilei. Il furgone dell’assassino lo avrebbe percorso nel senso giusto e avrebbe trovato la macchina del 62enne e del genero 48enne, entrambi di San Felice a Cancello, sul lato opposto, in direzione di marcia contraria a bloccare il passaggio. Sul posto sarebbe stata trovata una spranga e il finestrino del furgone rotto, segnale che probabilmente i due erano in cerca di vendetta. A questo punto l’occupante del furgone ha preso l’arma, che aveva con se, e fatto fuoco lasciando i due corpi esanimi sul suolo.

Alla base del tragico evento, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, ci sarebbe un incidente stradale avvenuto nell’aprile 2018 tra il D’Angelo e un ragazzo di 31 anni, figlio e genero delle due persone uccise domenica. Quell’incidente avrebbe creato dei dissapori tra le due famiglie e la situazione sarebbe degenerata negli ultimi mesi quando nei confronti del 31enne Gennaro Morgillo, già noto alle forze dell’ordine, era stato emesso un divieto di dimora nella provincia di Caserta. La famiglia Morgillo, quindi, lo scorso anno aveva così deciso di trasferirsi da Cancello Scalo a Durazzano. Nel febbraio del 2018, il 31enne fu accoltellato nella zona di Airola; in quel caso sostenne di essere stato vittima di una rapinaNel settembre 2018 invece, esplose la macchina del Morgillo al parco De Lucia a Santa Maria a Vico. Gennaro era stato arrestato l’ultima volta ad Airola, paese della moglie, a settembre 2017, quando fu beccato dai carabinieri a cedere una dose di cocaina a un soggetto segnalato come assuntore. Il 4 Aprile il 31enne casertano ha lasciato Durazzano dopo aver ottenuto il via libera dalla Procura. Il pregiudicato è andato a risiedere nel territorio comunale di San Felice a Cancello.