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Benevento – I fatti di attualità degli ultimi giorni hanno contribuito ad accrescere il grado di attenzione sulle infrastrutture italiane. Il crollo del ponte Morandi a Genova, unitamente alle scosse di terremoto con epicentro in Molise ma avvertite in gran parte del centro-sud non hanno lasciato indifferenti gli esperti, interpellati sullo stato dell’arte nel Bel Paese. All’interno del quadro disegnato dai quotidiani locali e nazionali si inserisce anche il rapporto di Unimpresa, associazione delle piccole e medie imprese italiane. Secondo uno studio che si basa su dati aggiornati al 31 dicembre 2016, sarebbero 452.419 gli immobili a rischio crollo nei comuni italiani.

Un numero, questo, che rappresenta una infinitesima percentuale delle strutture della Penisola, ovvero il solo 0,72% degli edifici presenti sul territorio. In questo contesto la maglia nera spetta alla provincia di Frosinone che presenta circa il 7% delle strutture inagibili (6,96%, per la precisione), ma subito dopo si trova proprio Benevento con il 4,22% degli edifici da considerare in rovina e dunque bisognosi di manutenzione o riammodernamenti. A completare la “flop” ten delle province italiane ci sono Cosenza, Foggia, Siracusa e Vibo Valentia per quel che riguarda il sud. Al nord le province che se la passano peggio sono Cuneo, Aosta  e Verbania.

Tornando al Sannio, resta alta l’allerta riguardante soprattutto i ponti e le infrastrutture che collegano sia i quartieri della città che le zone periferiche. Da qui la decisione dell’amministrazione di chiudere il ponte San Nicola e quello di contrada Epitaffio. Sull’argomento ad Anteprima 24 si sono espressi Maria Rosaria Pecce, componente della commissione tecnica del Comune, e l’ingegner Giacomo Pucillo, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Benevento. Qui il nostro reportage sui ponti beneventani realizzato nei giorni successivi alla tragedia di Genova . 


Le 10 province con il maggior numero di immobili degradati:

Frosinone (28.596 degradati e 410.813 “sani”: rapporto pari al 6,96%); 
Benevento (10.942 degradati e 259.589 “sani”: rapporto pari al 4,22%); 
Aosta (7.783 degradati e 270.043 “sani”: rapporto pari al 2,88%); 
Vibo Valentia (4.822 degradati e 175.901 “sani”: rapporto pari al 2,74%).
Verbanio Cusio Ossola (5.046 degradati e 253.702 “sani”: rapporto pari all’1,99%); 
Cosenza (15.188 degradati e 798.600 “sani”: rapporto pari all’1,90%); 
Siracusa (7.123 degradati e 379.960 “sani”: rapporto pari all’1,87%);
Foggia (9.996 degradati e 679.060 “sani”: rapporto pari all’1,47%); 
Cuneo (12.003 degradati e 870.155 “sani”: rapporto pari all’1,38%); 
Piacenza (5.054 degradati e 370.657 “sani”: rapporto pari all’1,36%);