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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la lettera relativa a tutte le iniziative per combattere l’emergenza da coronavirus attuate dal Comune di Ponte.

“Stiamo vivendo un momento difficile che ci mette nella condizione di dover attuare delle limitazioni che sono necessarie per il nostro stesso bene e per quello dei nostri familiari.

I tempi ci chiedono di rinunciare ad un pizzico di libertà per un lasso che sarà sicuramente breve se però tutti facciamo la nostra parte, rispettando quanto ci viene richiesto.

Questa situazione ci chiede di cambiare abitudini che fanno parte del nostro modo di essere. Siamo persone del Sud, calorose, affettuose, e piene di premure e che manifestiamo principalmente con il contatto fisico, quando invece il virus si diffonde proprio stando vicino, a contatto, e in modo alquanto veloce ed immediato. Per questo ci viene chiesto di evitare di stringersi la mano o ci si chiede di stare ad almeno un metro di distanza. Abbiamo però modo, in questa occasione, di trovare altre modalità per esprimere il nostro affetto e la nostra dedizione verso le persone che amiamo, in primis evitando loro di contagiarsi, soprattutto quelli più deboli, come gli anziani o gli immunodepressi. Queste misure possono apparire una limitazione della libertà individuale, ma in nome e per conto di tutta la Comunità, va salvaguardata la salute. In nome di essa, si chiede un atteggiamento maturo e responsabile. Dobbiamo dimostrare capacità di affetto verso il prossimo e soprattutto verso le persone più anziane, accettando di evitare quelle manifestazioni di affetto con cui più spesso siamo abituati ad agire, come ad esempio baci, abbracci e contatto fisico, che fanno parte della nostra capacità di relazione ed empatia. Da ex operatore del mondo della sanità posso capire che tutto questo è un paradosso, ma questa è la circostanza in cui dobbiamo essere capaci di palesare il nostro affetto e cura del prossimo in modo per noi inusuale. Questa è la prova a cui siamo chiamati.

Questo paradosso è ancor più forte per quanto riguarda il mondo dell’infanzia e metterà alla prova gli adulti nell’ insegnare ai bambini che l’affetto può essere trasmesso anche in diverso modo. Sono sicuro che, come popolo, che la storia ha già provato in passato con altre grandi tragedie, sapremo trovare certamente il modo di salvaguardare quanto di più caro abbiamo, semplicemente esprimendo il nostro affetto in nuove forme.

Ricordiamo quindi, che ognuna delle prescrizioni che trovate nelle ordinanze emesse in questi giorni e nelle raccomandazioni che arrivano dagli organi istituzionali servono semplicemente a questo: proteggere noi stessi e i nostri cari dal contagio. Per cui, anche se dobbiamo cambiare alcune abitudini, sappiamo che non sarà per sempre e di certo possiamo fare il sacrificio per qualche settimana, per la nostra salute ne vale certamente la pena.

Mettiamo, quindi, attenzione e responsabilità nei nostri gesti, rispettiamo le indicazioni e ricordiamolo anche a chi può dimenticarle o non attuarle, diventiamo anche noi ‘virali’ con le buone prassi e i giusti comportamenti e diffondiamoli nel nostro agire quotidiano.

Siamo tutti dotati di buon senso basta metterlo in pratica e con un po’ più di responsabilità, mantenendo la lucidità e la giusta misura, rispettando le paure ma senza alimentarle ulteriormente, perché anche se per vincere il virus dobbiamo isolarci tra noi è solo mantenendo l’unità di intenti che si vincerà insieme, facendo ognuno la propria parte, perché ogni nostro gesto ha sempre delle conseguenze sugli altri. 

Mi rivolgo poi agli anziani che avvertono la necessità o hanno il bisogno di restare a casa che nell’eventualità di dover fare la spesa, ordinare le medicine o altre esigenze trasferibili a terzi possono farne richiesta al sottoscritto al numero 3392845236 oppure al coordinatore del Forum Giovani, Stefano de Gregorio, al numero 3459747390.

Sono fiducioso che tutto andrà bene”.