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Benevento -Profuma di Sannio l’episodio numero 24 del “Che fine hanno fatto”, la rubrica della seguitissima pagina “Chiamarsi Bomber”. Il protagonista è Carlo Zotti, 36enne portiere originario di Benevento che ha provato a ritagliarsi il suo spazio di gloria nella massima serie con la maglia della Roma. Tanti trofei vinti ma posti da titolare veramente pochissimi perchè fare il portiere in giallorosso è mestiere veramente duro. I numeri uno che sono passati nella capitale non sono stati tutti eccellenti, questo va detto, sarebbe stato più facile cercare di puntare alla maglia numero uno ma Zotti non è stato aiutato dalla fortuna e questo fa di lui un portiere del quale non si conserva un grande ricordo all’Olimpico e non solo. Buone qualità fisiche, una certa attitudine ma l’aver bruciato le tappe, alla fine, ha giocato un ruolo opposto rispetto a quello che ci si aspettava. tanto è vero che, anche lontano da Roma, non è riusciti a costruirsi una carriera degna di questo nome. tanta Roma, ma sempre con qualcuno davanti a togliergli il posto. Poca gloria con qualche presenza dal primo minuto e due presenze in Champions League. Quello è stato il periodo migliore ma, dopo l’infortunio di Pellizzoli, non è stato capace di prendersi la Roma facendosi scavalcare da Curci nelle gerarchie. Una storia legata alla Roma nonostante le altre esperienze vissute in altra città. Si pensa che la storia possa cambiare una volta chiusa l’esperienza definitiva nella capitale. Si spalancano le porte dell’estero con la storia vissuta al Bellinzona e una carriera che è andata via via calando. Una sola presenza al Losone Sportiva, prestazione condita da quattro reti subite. Poi il Wil, seconda divisione svizzera e il Locarno col quale ha chiuso l’esperienza. Ora è svincolato, probabile che la voglia di continuare ci sia ancora ma è difficile che qualcuno possa ancora affidarsi alle mani di Zotti, nonostante un palmares fatto di una vittoria del campionato di Serie C col Palermo, la doppietta Supercoppa Italiana e Coppa Italia con la Roma e l’oro con la Nazionale Under 21 agli Europei in Germania. Quindici anni di carriera con meno di 150 presenze, poco per cercare di scrivere il proprio nome nell’olimpo dei portieri italiani.

foto tratta dal logo della pagina ufficiale di Chiamarsi Bomber