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Benevento – Numeri e considerazioni per fare una fotografia della situazione delle imprese sannite e non solo. Mario Ferraro, presidente di Ance Benevento, ha aperto le porte del suo ufficio alle telecamere di Anteprima24 per affrontare alcuni temi legati al territorio, alla criticità e idee. Un discorso utile perchè, come più volte ripetuto nel corso degli ultimi mesi, nel Sannio, grazie al Pnrr, potrebbero arrivare fondi mai visti primi. Un’occasione per rimettere in sesto ciò che traballa e l’obbligo di controllare affinchè vada tutto nel verso giusto. Sia dal punto di vista delle opere che del controllo.

Il quadro della situazione – inizia il presidente Ferraro – va analizzato bene. Perchè è vero che c’è stata una crescita delle imprese ma, allo stesso tempo, c’è stato anche un incremento di quelle attività nate dal nulla”.

Dati che non fanno dormire sonni tranquilli proprio in relazione a queste ultime.

Da un lato ci sono le imprese storiche e quelle di seconda generazione, dall’altro una serie di attività ‘mordi e fuggi’ che hanno creato problemi e che non fanno dormire sonni tranquilli. Purtroppo la magagna sta nel modello che ha consentito una speculazione finanziaria. Per le imprese sane, c’è la cessione alle banche e queste monetizzano il credito. Il modello, invece, permette la cessione ulteriore e questa cosa va evitata. Ecco perchè tutta quella serie di maxitruffe non si potevano evitare. Manca una struttura tecnica che controlli effettivamente a chi va il progetto e se viene effettivamente realizzato”.

Però qualcosa si muove: la costituzione di parte civile da parte di Ance Venezia nel processo per la maxitruffa di Chioggia apre uno spiraglio interessante.

Questo fatto ci consente di poterci difendere e a tal proposito, è stato proprio il presidente che ci ha invitato a costituirci parte civile nei processi. Un atto utile a salvaguardare la categoria”.

Soldi, tanti come si diceva, ma anche in questo caso i rischi sono tanti.

In termini di superbonus, sono stati fatti tanti interventi negli ultimi mesi. E tanti sono previsti anche sul territorio in termini di opere pubbliche. La sensazione, però, è che buona parte non saranno fatti, a meno che non arrivino ditte esterne a colonizzare il territorio”.

Ma non c’è solo questo, c’è anche la criminalità che farà di tutto per mettere le mani su questi fondi.

Personalmente non ho la percezione di infiltrazioni camorristiche nelle imprese ma ho sentito le parole del Procuratore Policastro che ha parlato di un dato di fatto. Ovvio che questa cosa ci preoccupa”.