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Dopo il terremoto del 1962 che l’aveva spopolata, l’allora sindaco di Apice decise di ricostruire la città a pochi chilometri di distanza, sulla collina di fronte. E qui, nella nuova cittadina che sostituì la vecchia Apice, vivono ancora oggi i terremotati dell’epoca, costretti ad abbandonare le proprie case in fretta e furia, quando il 21 agosto del 1962 il terremoto fece scappare tutti.
Sandro Giordano esplora il borgo che è rimasto lo stesso dai tempi del terremoto, in “Ghost Town”, in onda mercoledì 17 gennaio alle 20.20 su Rai 5. Un paese oggi inaccessibile eppure “vivo”, nel ricordo dei suoi abitanti, e negli edifici che ancora risuonano della vita di un tempo che non tornerà più.
Nella zona che interessò tra gli altri anche il borgo di Apice si contarono “solo” 17 vittime e i rimanenti 6.500 abitanti furono prontamente evacuati, lasciando dietro di sé un panorama desolato e “spettrale” ancora oggi visibile: mobili, auto intrappolate fra le macerie di un meccanico, riviste di cucito, insegne “fai da te” di negozianti. Taluni abitanti rimasero nel vecchio abitato, chi ad esercitare la propria funzione pubblica, chi a far sopravvivere la propria bottega e chi semplicemente ad abitarci. Tra questi, Tommaso Conza, il barbiere, che tenne la sua bottega aperta fino al 2007: in un paese fantasma.