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Benevento – I giovani interrogano se stessi sul proprio futuro e le risposte non sono confortanti. E’ quanto emerso oggi nel corso di un incontro che si è svolto presso il Convento di San Francesco in piazza Dogana a Benevento sul tema: “Il rischio della libertà”.

Gli Allievi di due Licei Classici, quello di Benevento e quello di Cerreto Sannita, del Liceo Scientifico “Rummo” e dell’Industriale “Lucarelli” di Benevento hanno interrogato i propri coetanei per capire quali siano gli orientamenti e le aspettative dei ragazzi in procinto di diventare maggiorenni.
 
La manifestazione, che ha un carattere nazionale è parte integrante del Festival Nazionale della dottrina sociale della Chiesa, che culmina con la manifestazione di Verona, ha interessato per la prima volta anche Benevento e il Sannio e, dunque, oltre al valore in sé delle risposte, assume un significato particolare. Purtroppo le risposte che sono state raccolte non sono coerenti con le aspettative di una ripresa del faticoso cammino dello sviluppo di una realtà meridionale. Pur non essendo stati forniti dei dati, da parte degli Organizzatori della rilevazione statistica, è apparso evidente che la gran parte dei ragazzi non aspetta altro che la maggiore età per “scappare” dalla propria città e dal proprio territorio.
 
I motivi sono quelli ben noti da tempo: mancanza totale di lavoro, assenza di prospettive di crescita, impossibilità di costruire un nuovo nucleo familiare restando in città. Del resto, come recentissime rilevazioni anche di altre fonti attestano, una disoccupazione giovanile che ormai è al 30% non può che creare sconforto in tutta la opinione pubblica e non solo nei giovani.
Per cercare un antidoto o una cura a questo stato di cose hanno fornito il proprio parere alcune importanti personalità.
 
Secondo il Presidente della Confindustria beneventana, Filippo Liverini, la percezione di una crisi senza fine da parte dei giovani e la conseguente sfiducia per il proprio futuro, si giustifica con la mancanza di solide basi per poter sperare in una inversione di tendenza dell’economia locale. La mancanza di infrastrutture, su tutte, gioca un ruolo assai negativo: la Confindustria però, pur nella piena consapevolezza di giocare ad armi spuntate contro la crisi, sta portando avanti, ha detto Liverini, una serie di iniziativa calibrate proprio sulle aspettative dei giovani quali ad esempio gli stage professionali. 
 
Ha ricordato infatti il progetto “ Io merito un’opportunità” per start up innovative: “Occorre dargli fiducia. I ragazzi scappano. Per il presidente Liverini una vera occasione potrebbe essere il mondo dell’agricoltura: “Il 2019  sarà un anno particolare per il Sannio. Occorre una riflessione forte su questo settore, come per la zootecnia”
 
L’Arcivescovo Metropolita Mons. Felice Accrocca, pur riconoscendo il dato della carenza delle infrastrutture quale concausa della crisi dell’economia sannita, ha ammonito sul fatto che manca del tutto un progetto di sviluppo del territorio e questo costituisce un pesante handicap per ogni discorso di ripresa. Da qui la voglia che prende i ragazzi di andare al Nord, di scappare dalla propria realtà, anche se al Nord non ci sono tutte le risposte che loro cercano ai propri problemi.
 
Pessimista è quindi apparso anche il Sindaco di Benevento Clemente Mastella, che non ha individuato nelle politiche governative e regionali quelle misure che possano creare occupazione e sviluppo: pertanto, a suo giudizio, ai giovani sanniti viene negato il futuro nella propria terra.
 
Ad organizzare l’evento nel capoluogo sannita è stata Maria Fanzo, responsabile del gruppo Dcs-Benevento, insieme al Comune ed all’Arcidiocesi.
La Fanzo ha sottolineato: “Molti giovani abbandonano il territorio e abbiamo voluto indagare sul perchè“. L’arcivescovo metropolita Mons. Accrocca ha sottolineato: “l’esodo sembra devastante. Noi li formiamo i giovani e occorre elaborare strategie per cercare di rinvogliarli a restare nel proprio paese d’origine. Andarsene non sempre è un vantaggio.  Ha sempre un prezzo”. 
 
Poi ha aggiunto: “Sono convinto che il Sannio abbia un territorio adeguato per investire sui giovani  ma abbiamo bisogno sicuramente di infrastrutture ma anche progetti chiari e condivisi”.
La giornata è stata conclusa da monsignor Adriano Vincenzi, coordinatore e responsabile del Festival Dsc di Verona: “C’è poca autostima. Occorre investire su questo; i giovani del Sud hanno una marcia in più ma occorrerebbe qualche incentivo”.