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E’ andata in scena, ma stavolta nel vero senso della parola, l’assemblea generale dei soci di Confindustria nella sua sezione sannita. Il luogo prescelto dell’assise è stato il Teatro Comunale “Vittorio Emanuele” che ha ospitato il ghota dell’imprenditoria e politica sannita e non solo poichè non sono mancati spicchi importanti di regionalità. Sul piano istituzionale in prima fila c’era il Prefetto Torlontano. 

Sul profilo imprenditoriale c’era il presidente di Confindustria Napoli, Costanzo Iannotti Pecci, che nel Sannio è di casa ed, infatti, è stato accolto dagli associati sanniti con tanto affetto e calore. Non è mancata nemmeno l’occasione in cui è stato l’imprenditore alla guida degli industriali regionali a far gli onori di casa e presentare fra loro persone che non si conoscevano. 

Sul piano politico, invece, la ‘reginetta’ del ballo è stato sicuramente il governatore della Campania Vincenzo De Luca, ospite d’onore dell’assemblea venuto volentieri a raccogliere l’invito dell’amico Oreste Vigorito ed il saluto del rappresentante istituzionale del Comune di Benevento, Clemente Mastella. I rapporti interpersonali tra i tre sono stati, nemmeno a dirlo, cordiali con abbracci (solo in senso figurato) e strette di mano, anzi di pugno, ancora rigorosamente in clima Covid, per quanto concerneva il governatore unico, tra i tanti, ancora in mascherina, ma fors’anche unico in tutta Benevento quest’oggi ad indossare quella Ffp2 che per un paio d’anni ha accompagnato le vite quotidiane di tutti. 

Al netto dei tre che, come si conviene all’ospite e ai padroni di casa, hanno rispettato l’etichetta, poi non sono mancati momenti di freddezza, quasi glacialità, quando entravano ed uscivano dal teatro cittadino altri protagonisti della vita socio-politico-economica della città e della provincia sannita. 

Balzava agli occhi che all’assemblea confindustriale fossero presenti i protagonisti del passato della deputazione parlamentare sannita come Umberto Del Basso De Caro e Pasquale Viespoli, ma erano assenti i protagonisti odierni, Francesco Maria Rubano e Domenico Matera

Saluto di rito ma chissà quanto cordiale tra De Luca e Del Basso De Caro (adesso tornati insiema a masticare amaro per la vittoria di Schlein), nonostante un presunto abbraccio immortalato da qualche fotocamera e dai ricordi di chi vi ha assistito. Molto affettuoso il saluto di Viespoli al governatore. Tre protagonisti di ieri, di oggi e si spera di domani di quell’annosa questione che si chiama Telese-Caianello. Un’opera di cui si è ampiamente discusso poi durante il dibattito. 

C’era logicamente anche il Presidente della Provincia sannita, Nino Lombardi che si è lasciato andare ad un discorso di benvenuto con molte istanze e riversando su De Luca un fardello di oneri non facilmente assolvibili. Tanto è vero che il governatore ha esordito dicendo: “Dovrei tagliarmi le vene per le problematiche da risolvere”. 

Da segnalare anche che c’erano i consiglieri regionali Erasmo Mortaruolo e Gino Abbate, amici personali nel parlamentino di Palazzo Santa Lucia. Abbate era circondato dai mastelliani o forse solo da una fetta dei seguaci di Clemente, altri si sono tenuti distinti e a distanza. In verità il più distante da tutti e da tutto è apaprso proprio Mortaruolo che l’organizzazione ha ‘saggiamente’ fatto accomodare lontano da Del Basso De Caro. A tal proposito, c’era anche Antonella Pepe, ma rigorosamente in piedi ed anche lei distante dall’avvocato sannita, al più passata a salutare De Luca, come ha fatto anche lo stesso Mortaruolo, Francesco Nardone e Fernando Errico o come la dirigente del San Pio Maria Morgante, tenutasi a distanza di sicurezza da Mastella ma molto affettuosa con De Luca e i deluchiani. C’erano poi tanti sindaci della provincia e di ogni colore politico. Quando si è chiuso il consiglio comunale di Benevento sono giunti anche consiglieri di maggioranza ed opposizione e gli assessori impegnati a Palazzo Mosti. Nel complesso erano ampiamente rappresentati sia ‘Noi di Centro’ che il Partito Democratico locale

Così come erano presenti tantissimi imprenditori sanniti, tanto che a nominarne alcuni si farebbe torto ad altri. Ma solida e forte è apparsa la schiera di vicepresidenti al fianco di Oreste Vigorito, ottimo anfitrione, che non ha risparmiato stoccate ai politici in sala rivendicando la necessità di un maggiore impegno per i territorio interni convinto com’è che: “Anche a Benevento si può vincere”, anche se poi, a denti stretti e forse per scongiurare il pericolo, si è ritrasformato nel patron del club calcistico giallorosso e ha anche amaramente detto: “Pur se stiamo retrocedendo in C”.