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Benevento – Un omaggio ad un eroe antimafia si è celebrato stamani: un mazzo di fiori è stato deposto in via Vito Ievolella nel 41° anniversario della morte del carabiniere sannita ucciso a Palermo dalla criminalità organizzata. 

Oggi si sono simbolicamente collegate il capoluogo siciliano con quello sannita, Palermo e Benevento, come ha sottolineato il referente locale di Libera di Benevento, Michele Martino. Presenti l’Arma dei Carabinieri, la Polizia Municipale, e i nipoti del militare tragicamente scomparso, Martino, per conto dell’Associazione che ha promosso il ricordo, ha dichiarato:  “Quel giorno non era in servizio, ma era in convalescenza, dopo essere stato ricoverato in Ospedale. Quando fu dimesso, una telefonata partì proprio dalla struttura sanitaria per avvertire qualcuno che il Carabiniere lasciava l’Ospedale. Tale circostanza fa emergere un quadro preoccupante di collusioni e ci fa capire quanto la mafia fosse forte e quanto lo sia tutt’ora. Una società civile disattenta, in molti casi complice, e una politica collusa con la criminalità: questo ci dice l’assassinio di un uomo che fu ucciso mentre stava andando a prendere la figlia dopo una lezione alla scuola guida. Ievolella era soprannominato “il segugio”. Bisogna avere memoria e non dimenticare, avvicinarsi ai familiari”.

Martino, nell’attualizzare la propria analisi contro la criminalità organizzata, ha lanciato in occasione di questo anniversario un allarme per i controlli circa la spesa dei fondi Pnrr: “In questa  campagna elettorale nessuno ne parla di mafia, di malaffare, di corruzione.  Questa non è distrazione, è ancor più grave. E’ una scelta di non parlarne. Sono temi scomodi affermare che i fondi Pnrr devono essere ben utilizzati ma devono essere anche messi in sicurezza dalle infiltrazioni mafiose e da tutto ciò che rappresenta il malaffare. E’ considerato un problema e passivamente si accetta tutto. Non possiamo permetterci un altro 23 novembre 1980, con la gestione del post terremoto. Bisogna prendere posizione su questi temi. Ancora non abbiamo sentito un leader politico nazionale che i voti della mafia fanno schifo. Nessuno lo ha detto. La mafia, la corruzione sono il problema di questo paese. Il clientelismo organizzato è il problema del nostro territorio. C’è un’assenza  della politica. Mette a rischio la tenuta democratica del nostro paese.

Martino ha infine esortato le Istituzioni comunali affinché si cambi al più presto la toponomastica: non si può intitolare, a suo giudizio, ad un Carabiniere eroe quale Vito Ievolella una piccola strada che la sera viene chiusa e che comunque non è centrale rispetto all’insediamento urbano. Martino ha chiesto che a Vito Ievolella venga intitolata un’altra arteria, questa volta cittadina e ben frequentata per onorarne la sua memoria.