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Un Tavolo istituzionale sui problemi della sanità pubblica sul territorio sannita dove siano presenti il management del San Pio e dell’Asl . E’ stata questa la conclusione della discussione del Consiglio Comunale  riunito in seduta aperta sulla gestione dell’essenziale servizio pubblico della sanità che si è svolta a Palazzo Mosti. Costituirebbe la base per definire la piattaforma di proposte da sottoporre alla Regione Campania, tramite la competente Conferenza dei Sindaci, per il superamento delle numerose criticità rilevate nell’attuale programmazione del sistema sanitario a livello territoriale. 

E’ stata dunque approvata la richiesta formulata all’inizio dei lavori dall’Ordine dei Medici e positivamente accolta dai rappresentanti delle istituzioni, dalla deputazione parlamentare e regionale che hanno partecipata alla discussione in aula, ma l’unità di intenti manifestata dalla discussione e dalla conclusione dei lavori non ha cancellato timori, dubbi e perplessità sulla condizione della sanità pubblica, ingigantiti dall’assenza dei manager, pur ovviamente invitati, dell’Ospedale San Pio e della stessa Asl.

Presenti questa mattina 24  consiglieri. A relazionare il consigliere comunale con delega alla sanità Luca De Lipsis: “Speriamo non passi l’Autonomia differenziata altrimenti sarà un disastro – ha sottolineato – La settimana prossima l’ultimo psichiatria infantile del San Pio  andrà in pensione. Cosa succederà per quel reparto?”. Sul Fatebenefratelli il consigliere ha ricordato: “Ha perso quasi 70 posti letto negli ultimi anni. Riaccreditiamoli come posti di degenza ordinaria in modo da redistribuire anche i posti del pronto soccorso”.

E’ quindi intervenuto il deputato di Forza Italia  Francesco Rubano: “Abbiamo il dovere di inaugurare una fase di proposte. Esse si generano attraverso una sinergia istituzionale seria che non deve lasciar spazio ad alcuna suscettibilità politica. C’è  la mia disponibilità politica a collaborare lealmente nelle comuni strategia per rivendicare il diritto costituzionale che ci viene riconosciuto”.

Ha quindi preso la parola il consigliere regionale Luigi Abbate: “Il problema non è il dirigente. La sanità è di tutti, il principio è quello  di mantenere il diritto alla salute che è stato invece relegato al mercato e quindi non più fondamentale. Occorre riformare la sanità. I governi di centrosinistra hanno abdicato e la sanità non è gestita dalla politica ma dal mercato. Occorre discutere dei medici di famiglia ma vanno ristrutturate le fondamenta della sanità pubblica. Oggi il governo fa dei tagli lineari alla sanità anche se ha investito 2 miliardi di cui 1,5 per pagare le bollette. Il nuovo Pnrr è una grande cavolata”.

E’ quindi intervenuto  il senatore Domenico Matera di Fratelli D’Italia e ha avvertito: “Non possiamo mettere la polvere sotto il tappeto. E’ arrivato il tempo di dire ciò che pensiamo e ciò di cui questa provincia ha bisogno e di dirlo alla Regione Campania che ha la capacità di scegliere cosa fare del sistema sanitario nelle varie province. Tutte la statistiche ci posizionano agli ultimi posti. Il tema del 118 e delle demedicalizzazione sono prioritarie.  La spesa pro-capite a Benevento è  13,3 euro  a Salerno invece il  21,2 euro pro-capite. Se facessimo la media è 17,73 siamo 8 punti sotto Salerno e 4 sotto la media regionale. Se Benevento consideriamo che ha un numero alto di anziani forse si comprende che c’è necessità di far aumentare la spesa. Sono per la sanità pubblica anche se i privati servivano anche ad alleggerire le presenza nei laboratori pubblici. Io ho presentato 12 emendamenti non sono indifferente”. Sulle ambulanze demedicalizzate, il senatore ha detto: “Per il Fortore va fatto uno sforzo in più. Fare una proposta unitaria e complessiva da presentare alla Regione, all’Asl ed al San Pio”.

Ha quindi preso la parola il consigliere regionale Mino Mortaruolo del Pd: “Pretendo che De Luca sia presente al tavolo della proposta. I problemi vanno affrontati per quelli che sono. De Luca deve venire a dircelo anche se vuole fare degli investimenti più piccoli”.

Ha preso la parola Giovanni Ianniello presidente dell’Ordine dei Medici: “Esiste una carenza totale di personale. Senza soldati non si fa la guerra. I medici in Italia ci sono il problema è la specializzazione questo è il vero problema”.

E’ intervenuto il presidente ordine degli Infermieri sannita Massimo Procaccini che ha detto: “La carenza è soprattutto di personale”. E’ quindi intervenuto Nicola Boccalone: “La criticità più importante è il rischio della perdita del Dea di II livello. Dal 2010 la Regione ha vissuto l’inibizione alle assunzioni ed agli investimenti. Nel 2016 le uniche due aziende che erano uscite dal rientro erano Avellino e Bn. Nel 2018 sulla quantità siamo perdenti ma il Rummo non era perdente sul Moscati. Nel 2020 la forbice si è allargata con perdita di produzione di attività sanitaria. Questa sfida la stiamo perdendo e dobbiamo difendere il II livello che va garantita anche ai medici”. Boccalone ha quindi aggiunto: “Anche il numero dei ricoveri è di 5mila a Benevento e 10mila ad Avellino e la popolazione irpina non è il doppio di quella sannita”.

E’ intervenuto Raffele De Longis  consigliere comunale del Pd: “Ci opponiamo alla demedicalizzazione delle ambulanze. Non concordo con Mastella che non si mostra preoccupato per la città che ha due nosocomi. Ma Benevento ha anche le contrade che sono distanti. Dobbiamo stressare De Luca per aumentare i posti letto al San Pio”.

E’ quindi intervenuto il consigliere Luigi Diego  Perifano che ha sottolineato: “Non condivido il tiro al piccione al management che non serve a niente e demotiva gli operatori ospedalieri. L’auspicio che ciò non diventi fatto isolato. Il tema è l’arretramento della sanità pubblica  ma non condivido l’allarmismo sulla perdita del Dea di II livello al Rummo”. Poi ha aggiunto: “Occorre la conferenza dei sindaci, l’organo che deve interloquire con la dirigenza sanitaria del San Pio e dell’Asl”.

Non si è detta d’accordo Marika Mignone consigliere di maggioranza: “La positività che vede Perifano nella sanità io non la vedo. Bisogna approfondire l’analisi del fabbisogno dei cittadini che devono essere alla base della necessità di avere una sanità che possa rispondere”.  Gigi Scarinzi sempre della maggioranza a Palazzo Mosti ha spiegato: “La Regione utilizza metodo sperequativo tra aree interne e della fascia costiera e questo è un metodo oramai acclarato. Sono  Terribili le liste di attesa, ad esempio per una  visita oncologica occorre attendere anche un anno”.

Vincenzo Sguera consigliere d’opposizione ha sottolineato come vi sia  una carenza di programmazione: “Se si sa già quanti medici andranno in pensione perché non provvedervi da subito? Perché unità operative come medicina della riproduzione è chiusa da 4 anni? Come si possono raddoppiare le sale operatorie senza avere il personale?”. Il consigliere ha poi attaccato lamentando come manchi un coordinamento tra Asl e San Pio. Rosetta De Stasio consigliere comunale d’opposizione ha attaccato  il presidente  De Luca: “Ha già disegnato il futuro della sanità immaginato il secondo policlinico di Salerno con 500 milioni di investimento. Queste sperequazioni vanno tenute presente. Noi non dobbiamo essere i vassalli di De Luca”.

Anche Giovanni Zanone  consigliere di maggioranza ha attaccato De Luca: “E’ indifendibile e non mi vergogno a dire di averlo votato. Pensavo che le cose potessero essere realizzate in modo equo e non discriminate per le zone interne”.

A conclusione del lungo confronto in aula è intervenuto il sindaco Mastella: “Attenti sulla demedicalizzazione. Mancando il medico non crea problemi al paziente. Oggi gli infermieri hanno le stesse capacità del medici, perché sono laureati e sono in costante contatto con il medico”. Sull’assenza dei vertici sanitari il primo cittadino ha detto: “Oggi ho invitato il direttore del San Pio ma non è venuta. Dopo una mia lettera di protesta ci siamo visti in  Regione ma poi non è successo più niente. Sull’atto aziendale faremo le osservazioni ma più di tanto non posso fare. Quello di oggi è un dato che va oltre di noi perché tutti abbiamo bisogno della sanità. Convocheremo un tavolo tecnico. Benevento tolta l’ambulanza o meno”.