- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – “Abbiamo accolto con molta soddisfazione la nota di monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato – in sostanza, il ministro degli Esteri di papa Francesco – con la quale ha depositato formale richiesta al governo italiano affinché fermi la legge Zan”.

Inizia così una nota a firma di Claudine Sassi Mazzini, Responsabile provinciale dipartimento pari opportunità, famiglia, valori non negoziabili di FdI Sannio:

“La nota – si legge ancora – mette in risalto come l’art. 4 e l’art. 7 di questa proposta di legge vadano a collidere con alcuni punti del Concordato fra Stato e Chiesa attualmente in vigore.

In altri termini l’art. 4 del ddl in esame dice che laddove si ravvisino espressioni di idee che potrebbero essere identificate come “omofobiche” vengano  considerati una serie di possibili reati, punibili anche con pene di reclusione qualora un giudice dovesse ritenerle come istigazione alla discriminazione e/o alla violenza.

Questa vera e propria limitazione della libertà di espressione del proprio pensiero non è compatibile con l’art. 2 del Concordato che recita:

 “ La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale”  e ancora “È garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. “.

Allo stesso modo l’art. 7 dello stesso disegno di legge, istituendo una giornata contro l’omolesbotransfobia, in cui le scuole devono partecipare con varie iniziative, va contro l’art.9 dello stesso concordato che garantisce alle scuole confessionali cattoliche la piena libertà. Piena libertà educativa che mal si può conciliare con l’imposizione di una giornata a favore del mondo LGBT, cosa molto diversa dall’insegnamento al rispetto della dignità di ogni persona presente nel cristianesimo.

Abbiamo ora la certezza che la battaglia contro questo progetto di una legge inutile e dannosa non è solo sostenuta da qualche sparuta minoranza di laici ma raccoglie le istanze di una larga parte della popolazione italiana che si ritrova ad essere assolutamente trasversale. Per motivazioni diverse, ma femministe, parte del mondo omosessuale, giuristi, cattolici ed ora anche la Chiesa stanno esprimendo il loro dissenso.

Bisogna difendere la dignità di ogni persona ma senza che questa diventi una difesa a oltranza lesiva della libertà di tutti.

Proprio per questo – conclude – Benevento ha avuto il privilegio di dare il via al tour della bandiera di 600m2 di Pro Vita e Famiglia che porterà anche in altre città d’Italia un messaggio semplice: Restiamo Liberi”!