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Il centrodestra della provincia di Benevento insorge contro il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per l’esclusione del Sannio dal video promozionale “Campania Divina” che vede come volto protagonista Alessandro Gassman. “Le ragioni, come al solito, sono sempre le stesse: il presidente De Luca – denuncia Fratelli d’Italia – pensa che la Regione sia composta solo dalla fascia costiera o poco più. Non è un caso, che De Luca si rechi nel Sannio solo quando c’è da fare campagna elettorale, mentre il resto del tempo la nostra provincia subisce una ingiusta marginalizzazione sotto tutti i punti di vista. In quanto a patrimonio artistico, culturale e storico abbiamo tanto da offrire anche se De Luca non lo sa”.
“Nelle ultime ore, il disinteresse del governo regionale, sotto la guida di De Luca, – attacca poi la segreteria provinciale di Forza Italia di Benevento – nei confronti del Sannio ha raggiunto una nuova vetta. Questa totale mancanza di considerazione si evidenzia non solo sul piano sanitario o infrastrutturale, ma emerge anche in un contesto di promozione turistica, come nel caso del video”. “L’omissione in video è molto grave”, conclude Forza Italia.

Sulla vicenda è intervenuto anche Erasmo Mortaruolo (PD), Consigliere regionale e Vicepresidente della Commissione Turismo della Campania: “Il tenore fortemente strumentale della nota partorita dalla segreteria provinciale di Forza Italia è tipico di un modo di agire schematico e livoroso, fondato sulla denigrazione sistematica dell’avversario e su attacchi violenti e ingiustificati a persone che nulla hanno a che fare con il video in questione, tratto caratterizzante della impostazione di certa destra cui chi si definisce moderato si è ormai da tempo assuefatto. Un atteggiamento in totale antitesi con la reale funzione assegnata alla politica, che privilegia il confronto e il contraddittorio su temi e contenuti, anziché l’insulto e l’offesa come uniche strade per sentirsi realizzati” scrive.
“In un Paese normale – prosegue Mortaruolo – una mancanza nei confronti del territorio viene interpretata come un’opportunità da cogliere, un’occasione per mettere in campo proposte alternative di spessore, onde marcare la differenza con la parte avversa. Sparare nel mucchio al solo scopo di screditare il dirimpettaio cavalcando un risentimento equivale ad un pietoso esercizio diffamatorio, improntato per lo più a sottolineare la propria esistenza e a giustificare le carenze della propria parte politica. La campagna “Campania Divina” prevede più video promozionali, ma è bastata l’uscita del primo per far scattare la feroce aggressione. Sarebbe bastato informarsi, chiedere delucidazioni sul perché non fossero presenti immagini del Sannio, ma invece, sulla capacità di andare a fondo al problema, ha prevalso la contrapposizione a prescindere, la necessità di approfittare della situazione per sferrare l’attacco frontale. Segno tangibile che l’interesse del territorio, sì quello tanto decantato, passa in secondo piano dinanzi alla possibilità di schiacciare e umiliare il nemico. Ma poi, da che pulpito: tirare in ballo “Campania Divina”, quando la procura della Corte dei Conti ha avviato un’indagine sulla campagna promozionale del Ministero del Turismo “Open to Meraviglia”, costata 9 milioni di euro e dissoltasi all’improvviso da tutti i social da prima dell’estate scorsa, con ipotesi di danno erariale, e cioè di sperpero di denaro pubblico, non c’è che dire, è un fulgido esempio di lungimiranza e tempismo. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. 

Barone attacca De Luca: “Sannio assente dallo spot della Regione Campania”