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Benevento – Nelle stesse ore in cui Giuseppe Conte e la sua squadra di governo si confrontavano continuamente con le Regioni sul nuovo dpcm, Oreste Vigorito e il suo entourage dirigenziale facevano lo stesso con i loro calciatori. Anche in questo caso l’oggetto del contendere era un ‘lockdown light’, che tradotto in gergo calcistico a quanto pare equivale a un ritiro per ritrovare compattezza in vista dell’importante confronto-salvezza di sabato con lo Spezia. La sconfitta di Verona, per quanto nata da una prestazione non deludente per almeno settanta minuti, ha lasciato l’amaro in bocca. Ancora tre gol subiti e nessun punto portato a casa contro un avversario falcidiato dalle assenze e alquanto fragile sul piano difensivo. Troppe occasioni sciupate, notevoli errori di concentrazione e ingenuità individuali letali. Un film già visto troppe volte in questo avvio di stagione, caratterizzato comunque da due vittorie con Sampdoria e Bologna utili a tener fuori dalle sabbie mobili i giallorossi. In questo scenario la società ha pensato di lanciare un segnale varando un ritiro a sorpresa che aveva stupito i più, a quanto pare soprattutto i calciatori, che dopo un confronto con lo stesso patron hanno ottenuto di tornare a casa. Dinamiche di spogliatoio, si dirà, ma il messaggio giunto all’esterno non può definirsi limpido. Il pugno di ferro che diventa improvvisamente d’alluminio, con metamorfosi avvenuta ‘live’, sotto lo sguardo attento di media e tifosi. La speranza, se non altro, è che il percorso inverso lo compia la squadra, attesa da risposte determinanti già sabato pomeriggio, quando solidità e lucidità saranno elementi imprescindibili per avere la meglio su un avversario ampiamente alla portata.