“La cura, o meglio dire l’incuria, del verde sta diventando un problema drammatico per la città : tra erbacce, erba muraria, rifiuti abbandonati nelle aiuole, zanzare e zecche dappertutto, il problema sta diventando anche sanitario. Tra l’altro le lungaggini dei cantieri abbandonati, anche qui per l’in..Clemenza del tempo e per scelte sbagliate, appaiono dei putridi acquitrini che fanno di Benevento certamente non la città che attrae come declinano i manifesti autocelebrativi del Sindaco.
Non è manco una città che lavora perché se lo fa, lo fa male: cantieri che chiudono per mancanza di preventivi sondaggi archeologici, imbruttimento di luoghi emblematici, vedi Piazza Piano di Corte ora Piazza degli impiccati, Corso Dante ora Corso del riposo eterno tra urne cenerarie a mò di lampioni e piastrellamento dei marciapiedi a mò di banchine delle Stazioni ferroviarie stile dopoguerra, non certo da Centro storico.
Ecco, forse è una città che cresce, una l’ha azzeccata, ma solo se facciamo riferimento ad arbusti ed erbacce che oggi sono il vero arredo urbano di Benevento, un disastro ambientale devastante talmente diffuso che non fa meraviglia se i cinghiali lo hanno scelto come habitat naturale. Ma diamo a Cesare quello che è di Cesare: siamo comunque, sempre in riferimento ai manifesti propagandistici, una Città modello, modello sì ma non da imitare riguardo per esempio alle gestioni delle fontane in stato di perenne abbandono: ora delle vasche sporche dove i rari turisti gettano, invece dei soldini come nella Fontana di Trevi, delle pasticche di Viagra per cercare in qualche modo di guarirne la disfunzione erettile per originare almeno uno spruzzo liberatore!
Eppure il CAM, Criteri Ambientali Minimi per la gestione del verde pubblico, Decreto Ministeriale 10\03\2020, chiarisce che lo sviluppo del verde rappresenta lo strumento necessario integrativo della pianificazione urbanistica generale. In precedenza il D.M. DEL 13\12\2013 aveva DEFINITO anche le normative per l’affidamento del servizio di gestione del verde pubblico, acquisto di ammendanti, piante ornamentali, impianti di irrigazione, (da noi dei perfetti sconosciuti, vedi aree circostanti il Ponte Tibaldi). Ebbene questa Amministrazione, una cosa ben diversa quindi dalla Gialappa’s Band, non ha mai ritenuto in questi anni di ottemperare a quanto prescritto dal legislatore per cui da sempre i subappalti sono stati inadeguati alla bisogna, privi come erano di un cronoprogramma, preferendo un andamento a macchia di leopardo basato quasi esclusivamente sulle periodiche segnalazioni che giungevano sui social all’Assessore, mo c’è vo al ramo, con i successivi ringraziamenti del singolo “per grazia ricevuta”.
Le cose ad oggi vanno anche peggio visto che tutto questo peso è a carico di 2 operatori ecologici, a turno, concessi dall’Asia. Ormai le uniche radici che il Sindaco ha con la Sua Città di adozione, perse quelle del paese natio per le ultime vicende elettorali, sono solo queste di natura infestante. Ma adesso le chiacchiere stanno a zero: in qualità di Coordinatore Cittadino di Forza Italia, ho chiesto alla nostra deputazione parlamentare di farsi promotrice di un’interrogazione parlamentare che faccia finalmente luce sulle modalità di gestione del verde in Città in questi anni”.
Lucio Lonardo