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Tour sannita per il grillino Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche Agricole del governo Conte. Nel capoluogo, l’esponente del Movimento Cinque Stelle si è recato presso la sede del pastificio Rummo, nella zona Asi di Ponte Valentino. Attenzione centrata, qui, sull’accordo di filiera tra l’azienda beneventana e la Coldiretti per realizzare una pasta 100% da grano italiano.

“E’ una pratica in cui crediamo e che sosteniamo. Sui contratti di filiera, dal 2017 a oggi sono stati investiti circa 40milioni di euro. E’ una iniziativa che sta raccogliendo successo e su cui dunque continueremo a puntare“- ha spiegato L’Abbate.

Quanto alle questioni politiche, a partire da quelle di più stretta attualità per il territorio sannita, il sottosegretario si è defilato per lasciare spazio al suo ‘Cicerone’ Pasquale Maglione. Presenti all’appuntamento anche i due candidati al Consiglio Regionale Carmine Molinaro e Antonella Coletta.

A parole De Luca è sempre contrario. Poi i fatti lo contraddicono” – incalza il parlamentare grillino che risponde così a Bonavitacola, intervenuto questa mattina sulla vicenda (leggi qui). “Così è stato – prosegue Maglione – anche per Sassinoro: il governatore si diceva contrario ma la Regione spingeva per la realizzazione dell’impianto. Fortunatamente, nel caso di Sassinoro, il Tar ha sancito che l’impianto non rispettava alcune norme e l’iter si è fermato, ma il merito è da ascrivere unicamente alla caparbietà dei cittadini”.

“Il dato di fatto – ancora il deputato a cinque stelel – è che la legge regionale sui rifiuti non funziona e il Sannio ne paga le conseguenze. Avete letto tutti le prese di posizione di chi in questa zona industriale fa impresa con l’agroalimentare: in caso di via libera al biodigestore, andranno via tutti”.

E per restare alle polemiche degli ultimi giorni, le parole di Maglione sembrano ‘scagionare’ il comportamento di Luigi Barone e dell’Asi: “Bene ha fatto l’Asi a surbordinare il procedimento autorizzativo all’esito dello studio dell’Università degli Studi del Sannio”.

Ma per restare nella zona Asi, nelle ultime ore ha ripreso vigore l’ipotesi dell’insediamento a Ponte Valentino della centrale turbogas della Luminosa. E sul banco degli accusati, in questo caso, è finito proprio il Movimento Cinque Stelle che per Mastella non avrebbe tutelato gli interessi del territorio.

“La verità è che Mastella come sempre prova a confondere le acque” – replica il parlamentare sannita. “L’autorizzazione alla Luminosa risale al 2010 e al governo c’era Silvio Berlusconi, con Mastella all’epoca eurodeputato del Pdl. E non mi risultano sue battaglie contro la centrale. Ora cosa è successo? L’autorizzazione del 2010 prevedeva l’inizio dei lavori entro il febbraio del 2020. L’azienda, considerata l’emergenza dettata dal Covid, ha chiesto e ottenuto la proroga dei tempi. Ma l’autorizzazione non è di oggi ma di dieci anni fa”.

Le due vicende, dunque, taglia Maglione, non sono paragonabili: “Per il biodigestore c’è ancora la possibilità di esprimere una volontà politica contraria. Per la Luminosa, invece, l’iter amministrativo è già stato completato e non si poteva, per legge, non concedere la proroga. Ciò non toglie che il Movimento Cinque Stelle è contrario alla centrale Luminosa. Lo è da sempre. E nelle sedi opportune non ci tireremo indietro per far valere la nostra posizione. E sono pronto ad assumermi le mie responsabilità se l’esito dovesse essere diverso da quello che noi auspichiamo”.