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Clemente Mastella sceglie piazza Roma per presentare a Benevento la coalizione che lo accompagnerà in questa nuova sfida elettorale. Nel mirino dell’ex Guardasigilli c’è il ritorno a palazzo Mosti. Dieci le liste in suo sostegno, trecento i candidati, tutti seduti nelle sedie a loro dedicate.

Il primo pensiero, ringraziate le liste, è subito per Matteo Salvini: “Questo allampanato giovanotto del Nord è venuto ieri a farci una lezione sul piano morale di come ci si comporta. Ma è difficile accettare lezioni da chi è stato per 13 anni uno studente fuori corso”. Poi l’affondo: “Dice che io passo da una parte all’altra, ma è la stessa persona che ha fatto il governo con il M5S dopo essersi presentato con il centrodestra? E che ora governa con il Pd? E ora vorrebbero affrontarmi insieme al ballottaggio? Tolgo loro l’imbarazzo: vinciamo al primo turno”.

Il leitmotiv è quello della conferenza stampa di mercoledì scorso. L’inizio è per il Covid, con un ricordo delle vittime e la sottolineatura delle iniziative assunte dal Comune. “E sono sempre stato a disposizione di tutti, dando il mio numero di cellulare. I miei avversari, borghesucci, non mi pare lo abbiano fatto”.

“Tutto quello che possiedo è a disposizione della Città, comprese le mie conoscenze: se ho un’amicizia con Draghi lo dico mica per vanità!”.

L’unica vera stoccata lanciata agli avversari è per Angelo Moretti: “Io non devo far carriera, come qualche giovanotto che fa impresa sulla solidarietà”. Poi scuola della magistratura, Malies, fondi per il terremoto, mensa scolastica, Amts e depuratore.

Quindi il ritorno sulla polemica sul “paesone”. “Perché ve la prendete con il medico che ha fatto la diagnosi? Prima del mio insediamento era così, basti pensare all’assenza dei numeri civici nelle contrade, roba che manco in Paupasia”.

Mi sarei aspettato – ha quindi aggiunto Mastella – che il Pd valutasse opportunità di sostenermi così come ho fatto io nelle altre province campane. E invece no, perché mi odiano. Così come mi odia la destra e infatti già parlano di mettersi tutti insieme contro di me. Ma ce la faremo lo stesso”.

Infine, la richiesta ai candidati: “Nessuno chieda il voto per sé prima di averlo chiesto per il sindaco. Di chi si comporta in questo modo non ho bisogno, per me sono già fuori dalla coalizione. Perché io ho una certezza: se siamo insieme, se restiamo uniti, vinciamo”.

L’ultimo pensiero, però, – e qui la commozione prende il sopravvento – è per il suo secondo figlio che vive lontano da Benevento: “Da troppi anni il Sud è penalizzato dal Governo”.

Alla stampa, poi, a margine della manifestazione, il sindaco ha risposto a chi gli chiedeva la disponibilità a partecipare a un confronto pubblico tra i quattro candidati sindaci: “No, se lo facessero tra di loro. Tanto hanno già deciso che nell’eventuale, molto eventuale, ballottaggio, sarebbero tutti contro di me”.