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L’associazione Mezzogiorno Nazionale, presieduta da Pasquale Viespoli, ha contribuito  al confronto  promosso da Gianni Alemanno con “Cantiere Italia – La destra che vuole la sovranità”. Lo sforzo è stato quello di aprire un confronto con il complesso mondo delle associazioni e movimenti  che intendono superare la crisi dei partiti politici “liquidi” e affrontare le sfide della politica post-ideologica  per riempirla di contenuti, idee  e proposte per il governo, evitando le derive antipolitiche  e le demagogie populiste.

A conclusione dei lavori dell’assemblea – dibattito del 26 e 27 novembre, svoltasi a Roma alle Officine Farneto, è stato licenziato un documento politico con cui la Destra rivendica la titolarità della politica di  sovranità nazionale e popolare, capace di leggere le trasformazioni in atto a livello locale e globale per sviluppare politiche adeguate alla sfida dei cambiamenti. Mezzogiorno Nazionale ha condiviso l’impostazione data all’iniziativa che non intende assorbire il variegato mondo delle associazioni e dei movimenti che si ispirano alla tradizione della Destra politica,  ma vuol costruire un percorso federativo per contribuire a costruire il polo del sovranismo responsabile e di governo a difesa dell’interesse nazionale.

Per costruire una destra libera, autonoma ed alternativa è necessario confrontarsi come area politica organizzata con le leadership che sono emerse in questi anni a cominciare da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Per l’immediato futuro Mezzogiorno Nazionale darà il proprio contributo per la costruzione di un polo sovranista che assuma una forma confederale, che coinvolga i movimenti, le associazioni e le liste civiche disponibili ad unirsi intono ad un preciso progetto politico:

– primato della politica e della sovranità popolare sull’economia,

– costruire un’economia sociale di mercato,

– difendere i valori della famiglia,

– recuperare il ruolo del Mezzogiorno in un’ottica nazionale per saldarne lo sviluppo con le aree più avanzate della nazione,

– ripensare gli attuali regionalismo e sistema delle autonomie locali, con il recupero della Provincia come ente intermedio di area vasta nel governo del territorio,

– costruire una nuova architettura istituzionale che superi il bicameralismo perfetto e consenta l’elezione diretta del Presidente della Repubblica,

– farsi carico di un’idea di Europa dei popoli confederale, sociale, rispettosa della sovranità delle nazioni.