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E’ ufficiale, in tanti, anche se non tutti, hanno mangiato il panettone. Tante le varianti, calorico e ben ripieno nella sostanza, con frutta candita, uva passa (che scarti sempre o le passi alla nonna che le mangia assolute) o creme sempre più impiastricciate.

E’ la storia che si ripete ogni anno per l’allenatore di provincia, molto più blindato del collega ‘professionista’ ma sempre in bilico dopo una serie di risultati negativi, o dopo una furiosa litigata con il capitano di turno. 

Quest’anno il calcio sannita ha fatto poche vittime in tal senso, il bilancio è positivo e le ire dei presidenti non sono mai arrivati fino in fondo. Dalla Promozione alla seconda categoria (la terza va esclusa perchè è campionato iniziato da un mese e sarebbero premature panchine bollenti) sono quasi tutti lì, pronti a far smaltire da domani prosecchini e insalate di rinforzo che, forse, hanno finito per rinforzare il peso di tanti. 

In Promozione è en plein; cinque tecnici su cinque delle compagini sannite sono ancora lì. Tra questi, solo il tecnico della Forza e Coraggio, Ezio Liccardi, sta passando un momento difficile e sfrutterà questa lunga pausa per farsi trovare pronto alla ripresa dopo un inizio di stagione ok. Fasano (Puglianello), Lombardo (Montesarchio), Del Prete (Virtus Goti) e Antonello Mauro (Ponte ’98) sono lì, saldi e pronti a guadagnare posizioni in classifica. 

Va un pò peggio in prima categoria. L’Atletico Cerreto non ha digerito il girone casertano ed è partita male, ora per l’impresa salvezza è stato chiamato il re dei capolavori in corsa: Andrea Piccoli ha indossato il solito cappellino e si appresta a compiere una nuova grande impresa. Non è andata bene a Nicola Rummo, che ha lasciato a Cagnale la panchina del Castelpoto, trovando però un nuova sfida al fianco di Liccardi alla Fec. Natale sereno per Pasquale Catullo allo Sporting Pietrelcina nonostante il repulisti dicembrino, mentre “Natale in vetta” per Aucone-De Maria a Vitulano e prime serene festività da tecnico per l’emergente Iannuzzi al Rione Libertà.

In seconda categoria guai a chi tocca i mister. Primi o in zona calda, il tecnico il suo panettone lo ha mangiato, spesso condiviso, con tutto il gruppo. Qualche panchina ha traballato, qualche altra è stata messa in discussione, ma l’aria delle festività ha bloccato tutto: perchè a Natale, si sa, siamo tutti più buoni, presidenti compresi.