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Nel 1966, secondo una hit di Antonello Venditti, la regina di Inghilterra era Pelè, mentre nell’ 86 Pablito Rossi era un ragazzo come noi. Dell’anno del mondiale 1958, non abbiamo invece traccia. Dimenticare, al più presto. L’Italia, come ricordato in queste ore, non vi prese parte, eliminata dall’Irlanda del Nord nel girone a tre con azzurri e Portogallo: una Caporetto, bissata dal flop del “Meazza” di ieri. Annata nera, come quella sportiva del 1957/58: scudetto alla Juventus (decimo titolo e stella in bella mostra), il gigante buono Charles capocannoniere (28 reti), il colpo Angelillo dell’Inter, la sorpresa Padova di Nereo Rocco spinta dai gol dello svedese (toh) Kurt Hamrin e gli inviti di Roma e Inter alla Coppa delle Fiere. Ed in zona calda? Le ultime tre sono più che una speranza per i colori giallorossi: Verona, Atalanta e Spal, quest’ultima salva perchè erano in due a salutare la categoria. Che la storia possa ripetersi, con buona pace delle squadre tirate in ballo, perchè mors tua vita mea era di moda a quei tempi e lo è tutt’ora. 

Tanto per rendere l’idea di quanto è fortunato l’attuale tifoso della strega, quell’anno il Benevento galleggiava in categorie non propriamente elitarie: nel 1957/58 era iscritto al campionato Interregionale di Seconda categoria, una quarta serie per intenderci, organizzata senza averne definito nemmeno il regolamento: 128 partecipanti divise in 8 gironi con 44 retrocessioni ed una promozione, in virtù di una radicale trasformazione dei campionati. La San Vito Benevento fu inserita nel girone G, vinto dall’Ortona, con i giallorossi sesti davanti a Teramo, Giulianova, Nola e Potenza, tra le altre. Anche il Sassuolo, prossimo avversario della strega, partecipò allo stesso campionato, nel girone D, terminando all’ultimo posto e retrocedendo in quinta serie.