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Una storia da raccontare, come tante se ne potrebbero raccontare dalle corsie ospedaliere, dove si lotta ogni istante contro la morte a favore della vita. Dove si combatte per dar sollievo alle sofferenze. Quella che viene fuori, stavolta, è una storia come le altre, come tutte le volte in cui medici e infermieri si adoperano per la risoluzione di una ‘caso ospedaliero’ ma solo più particolare e che, per bravura e con dedizione, ha avuto auspicato il suo lieto fine. 

Lunedì scorso c’è stata una vera e propria corsa contro il tempo, lunedì scorso verso l’ospedale San Pio di Benevento per un ragazzo di 22 anni che, disgraziatamente, aveva ingerito una spina di salmone conficcatasi nelle vie respiratorie. Evidentemente si rendeva necessario un intervento di chirurgia vascolare d’urgenza, ad opera di un team di esperti specializzati diretti dal dottore Davide Razzano, che al tirare delle somme ha salvato la vita al giovane, riuscendo ad estrarre il corpo estraneo. Ma andiamo con ordine.

Il ragazzo si era presentato al pronto soccorso del nosocomio sannita lamentando difficoltà a deglutire e una sensazione di nodo alla gola. Aveva raccontato ai medici che alcuni giorni prima mentre stava mangiando pesce, aveva ingerito una spina di salmone che gli aveva comportato una forte tosse. Dopo una Tac del collo è stato scoperto che questa lisca aveva attraversato la via aerea arrivando alla carotide comune, che è un vaso che porta il sangue al cervello, dove si era formato uno pseudo aneurisma.

Tempestivo l’intervento dell’equipe medica e infermieristica della struttura del San Pio che, insieme ai colleghi anestesisti, hanno sottoposto il ragazzo ad un delicato intervento d’urgenza, in chirurgia vascolare, diretta per l’appunto dal dottore Davide Razzano presente durante l’operazione. I medici hanno rimosso la spina, in anestesia generale, e al livello del tratto della carotide, cioè del vaso dove si era formato lo pseudo aneurisma, hanno messo un innesto con una vena presa in un’altra sede, quindi una vena femorale superficiale. Un intervento delicatissimo, poiché durante l’operazione è stato limitato l’apporto di sangue al cervello. Il ragazzo è stato in osservazione presso il reparto di  rianimazione per una notte e successivamente ha potuto tirare un ‘sospiro di sollievo’, venendo dimesso senza complicazioni.

Una storia con lieto fine, una vittoria per la sanità sannita, un successo per l’equipe che ha diretto e condotto la delicata operazione, ma anche per tutto il personale infermieristico impiegato nel frangente. In un momento in cui tutta la sanità campana viene messa in discussione, notizie come queste danno nuova speranza.