- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la replica di Alessandro Pepe, presidente dell’US Acli, al consigliere comunale Luigi Scarinzi in merito alla questione legata al Palavantino Ferrara. 

“Anche io, leggo con stupore le dichiarazioni del consigliere comunale a Palazzo Mosti dott. Luigi Scarinzi, preciso che non ho inteso assolutamente minacciare alcun attore politico,
ma ho profuso ogni sforzo per sollecitare la definizione di un procedimento che avanza solo lentamente.
Sono sicuro che le dichiarazioni del dott. Scarinzi mirano certo alla tutela dei valori sportivi, che condivido pienamente, e non certo alla tutela di chi oggi occupa “sine titulo” strutture della collettività,
la fretta che abbiamo di arrivare ad una definizione nasce dal fatto che i campionati non aspettano la macchina amministrativa e le società già provate dagli sforzi che fanno per fare attività con i giovani
senza alcun scopo di lucro danno il la all’abbandono agonistico ed alla sconfitta per una intera provincia.
Per ciò che attiene la gestione del Pala Ferrara, sono sicuro che il dr. Scarinzi si riferisse a qualcosa che forse gli è giunto alla voce dalla strada, ma noi ancora non entriamo nello stabile ne ci sentiamo di affermare
che siamo sicuri di entrarci, ma l’USACLI è un ente pubblico come lo è il Pala Valentino Ferrara, e sicuramente essendo egli un esperto e navigato politico sa, che non si può gestire una cosa pubblica come fosse privata.
Infine mi dispiace che il dr. Scarinzi perori una causa senza fondamenta come quella di offrire ospitalità a chi fa attività, perchè se fosse venuto alla conferenza stampa, o avesse letto il resoconto puntuale e preciso fatto dalla stampa,
avrebbe avuto modo di ascoltare in prima persona ed apprezzare che li ho chiarito una volta per tutte, di fare del Pala Valentino Ferrara un polo sportivo aperto a tutti quelli che intendono fare sport e farlo senza pregiudizi, ne velleità alcuna.
Sono altresì dispiaciuto che un Palazzetto intestato ad un ragazzo che coltivava un sogno, che seguiva una via fatta di regole e sacrifici, oggi venga ricordato per una querelle frustrante e ridicola allo stesso tempo, quando invece si potrebbe coltivare il sogno di una azione concertata, Amministrazione, Ente di Promozione, Coni, e Società, ma mi rendo conto che non siamo forse ancora pronti a tanto. 
Invito il dr. Scarinzi a prendere un caffè al fine di illustrargli il nostro progetto e rassicurarlo sulla bontà dello stesso”.