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Benevento – “Questo è solo un punto di inizio, non di arrivo. Ricostruiamo il centrodestra dopo 15 anni di disastri“. Rosetta De Stasio, candidato a sindaco di Prima Benevento e Fratelli d’Italia per la tornata elettorale del 3 e 4 ottobre, ha chiuso la campagna elettorale con un comizio a piazza Castello. Un discorso che ha avuto un taglio fortemente politico teso soprattutto a ricostruire e rivendicare l’identità della destra beneventana e sannita. “Ho vinto una scommessa con me stessa“, ha dichiarato in chiusura di discorso riferendosi evidentemente al lungo tira e molla iniziale relativo alla sua candidatura. “Ho vinto una scommessa con me stessa: hanno tentato di distruggerci in ogni modo, ma hanno soltanto aperto gli occhi su chi non apparteneva al centrodestra“. Questa la sua accusa rivolta soprattutto al mondo berlusconiano che ha scelto Mastella e non lei che orgogliosamente rialzava la bandiera della destra in città. Eppure, pur essendo presenti i candidati e molti cittadini in piazza a sostenere proprio la destra, una assenza è stata notata da tutti e subito. L’ex sindaco di Benevento ed ex Sottosegretario al lavoro del Governo Berlusconi, Pasquale Viespoli, non c’era: ma nessuno può sostenere che anche lui abbia abbandonato le sue posizioni politiche di una vita intera. D’altra parte, era invece accanto alla candidata un altro ex sindaco della destra, Sandro D’Alessandro, figlio peraltro di un altro ex sindaco della destra. Il medico, come medico era anche il suo papà, ha così descritto il suo stato d’animo rispetto alla assenza clamorosa del suo vecchio compagno di partito del MSI, prima, di Alleanza Nazionale, poi: “Sento la mancanza di Pasquale. Lui è un brontolone, ma so che ci è vicino. Lo aspetto. la città ha bisogno della sua guida”. Rosetta De Stasio era invece affiancata, oltre da D’Alessandro, dai dirigenti di Fratelli d’Italia, Federico Paolucci,Domenico Matera  e dal capolista di “Prima Benevento” Luigi Bocchino. Ad aprire l’ultimo comizio prima del silenzio elettorale, proprio l’ex primo cittadino D’Alessandro che ha subito chiesto scusa alla città: “Chiedo scusa per il ritardo. Non potevo dire di no a Rosetta De Stasio“. Ha dapprima ricordato la storia politica della De Stasio poi ha fatto mea culpa: “Quando aderimmo al Popolo delle Libertà fu uno sbaglio. Fu un obbrobrio“. Poi un chiarimento: “Io non rinnego le scelte passate. Nemmeno l’alleanza vecchia con Mastella e il Pit. La città non la capi. Una cosa era comunque allearsi con Mastella un’altra è l’essersi venduto a lui”.Quindi ha concluso: “Occorre aprire le finestre e far cambiare l’aria a Palazzo Mosti”.  E’ poi toccato a Paolucci che ha parlato di ultimi 15 anni di disastri amministrativi causati dal centrosinistra, prima, che aveva preso il posto proprio di D’Alessandro e, da Clemente Mastella, poi. Paolucci si è detto convinto che le cose cambieranno: “Ora la destra tornerà a Palazzo Mosti”. Ha attaccato tutti gli sfidanti: “Abbiamo candidati tre artisti. Perifano definito il Van Gogh, Moretti il poeta e poi Mastella il viandante, filosofo”. A Perifano la prima stilettata: “Ci ha promesso una città a colori che però deve ancora spiegare lui stesso cosa sia. Come vorrebbe governare la città con un Pd spaccato che sta a metà con Mastella e metà con lui?”. Poi l’attacco a Mastella: “Sta continuando a dire di voler fare. Ma lui non è stato 5 anni al Governo?”. Il capolista Luigi Bocchino ha attaccato: “Ormai Mastella ha fatto diventare le istituzioni un comitato elettorale permanente. Noi otterremo un risultato forte e lusinghiero. I cittadini saranno liberi di scegliere e liberare questa città dal mastellismo“. E’ quindi toccato alla candidata De Stasio: “Il centrodestra è stato latitante per anni, ha abbandonato in questi anni il campo. Non sarà cosi. Dovrà tornare protagonista. Io voglio amministrare Benevento la mia città che vivo da quando avevo 13 anni e poi bisogna ricostruire il centrodestra. Nel centrodestra ci siamo solo noi, poi la sinistra è rappresentata da Perifano, da Mastella con i deluchiani e il finto e inutile civismo di Moretti che è appoggiato da Rifondazione Comunista”. De Stasio ha rivendicato: “La politica per noi è passione e non è un mestiere come altri”. Ed ha aggiunto: “Bisogna combattere il metodo mastelliano, i cittadini sembrano assuefatti a questo”. Quindi si è rivolta al competitor Moretti: “Non esiste la città dei sogni, ma la città vera ascoltando i cittadini. Avere un’idea, un valore cosa che abbiamo solo noi”. Chiusura sull’idea di programma: “Occorre valorizzare i fiumi, progettiamo un sistema di videosorveglianza efficace sulla sicurezza, puntiamo ad una città solidale, lavoriamo sulla necessità di riscoprire i teatri che da anni sono chiusi”.