- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Intanto il tempo se ne va“. Le note di Adriano Celentano fotografano al meglio il momento del Benevento. La Strega, dopo la Reggina, pareggia anche con il Palermo ma, soprattutto, getta al vento l’ennesima occasione buona per tornare a credere con maggiore vigore nella salvezza. Tolto il successo del Brescia, i risultati del primo pomeriggio offrivano una ghiotta occasione che i giallorossi hanno puntualmente fallito. In zona salvezza non cambia quasi nulla, i punti da recuperare sul quartultimo posto restano quattro, come le giornate che mancano al termine della stagione. Il tempo stringe e il Benevento più che di complimenti avrebbe bisogno di punti, invece dalla Sicilia torna una squadra che ha visto sfumare l’ennesima opportunità.

In altre circostanze, il pareggio di Palermo, alla luce anche della prestazione, sarebbe stato accolto positivamente, nonostante nel finale Manfredini diventi protagonista assoluto. A fine stagione e con l’acqua alla gola, invece, non è più tempo per potersi accontentare. Agostinelli presenta una squadra senza punti di riferimento in avanti, affidandosi all’estro e alla classe di Ciano e Farias. La mossa sembra dare i suoi frutti, l’approccio della Strega è infatti positivo. Farias spreca subito una grande occasione, Ciano fa incetta di tiri dalla bandierina e Pigliacelli deve superarsi su Veseli.

L’illusione dura poco. Al primo affondo il Palermo passa con la complicità di Improta. Sull’assist di Valente, la dormita del capitano è decisiva, Sala ne può così approfittare per battere Manfredini. Il gol sembra cambiare l’inerzia della contesa, ma va riconosciuto il merito del Benevento di non abbattersi e di riuscire a riprendere in mano le redini della contesa. Gli angoli di Ciano continuano a essere un fattore e dai piedi dell’ex Frosinone nasce l’assist per il pareggio di Farias, lesto (finalmente) nel bruciare Mateju. La Strega ci crede e nel finale di tempo sfiora addirittura il sorpasso con Ciano e, soprattutto, con Acampora, il miracolo di Pigliacelli, per distacco il migliore in campo, strozza in gola l’urlo di gioia del centrocampista.

La ripresa parte seguendo lo stesso copione, Karic appena entrato si presenta con un assist per Ciano, conclusione centrale da buona posizione. Con il passare dei minuti, però, il Benevento inizia ad accusare la fatica. Ci provano senza fortuna Tutino e Farias, prima che la contesa torni a sorridere al Palermo. I rosanero sfiorano il gol con Sala e Brunori, in entrambi i casi Manfredini risponde presente. Tolto forse con troppo anticipo Farias e perso Ciano, ormai in riserva, le palle inattive restano l’unica arma per il Benevento e Glik di testa sfiora il possibile colpaccio. Quello che all’ultimo minuto di recupero sogna Broh, ma il var invalida la rete del centrocampista per fallo di mano di Soleri dopo miracolo di Manfredini. L’ultimo atto di un pareggio che non accontenta nessuno.

Palermo-Benevento 1-1

Reti: 11’pt Sala, 28’pt Farias

Palermo (3-5-2): 22 Pigliacelli; 37 Mateju, 18 Nedelcearu, 15 Marconi; 30 Valente, 28 Saric (1’st 14 Broh), 5 Gomes (22’st 8 Segre), 26 Verre (1’st 21 Damiani), 3 Sala; 7 Tutino (22’st 27 Soleri), 9 Brunori (46’st 19 Vido). A disp.: 12 Massolo, 2 Graves, 4 Orihuela, 11 Masciangelo, 25 Buttaro, 48 Bettella, 79 Lancini. All.: Eugenio Corini

Benevento (3-5-2): 12 Manfredini; 55 Veseli, 15 Glik, 31 Tosca; 16 Improta, 24 Viviani (1’st 7 Karic), 27 Schiattarella, 4 Acampora (27’st 8 Tello), 18 Foulon; 28 Ciano (30’st 35 Carfora), 10 Farias (14’st 9 Pettinari). A disp.: 21 Paleari, 22 Lucatelli, 6 Kubica, 11 Jureskin, 33 Leverbe, 80 Koutsoupias. All.: Andrea Agostinelli

Arbitro: Lorenzo Maggioni di Lecco

Assistenti: Domenico Rocca di Catanzaro e Claudio Gualtieri di Asti

IV ufficiale: Marco Emmanuele di Pisa

Var (Avar): Luca Pairetto di Nichelino (Marco Marchetti di Ostia Lido)

Ammoniti: Segre per il Palermo, Acampora, Veseli, Tosca per il Benevento

Note – Recupero: 1’pt, 5’st. Angoli: 11-7 per il Benevento. Fuorigioco: 1-1 

Agostinelli prova a crederci: “Ho la squadra in mano, possiamo ancora farcela”