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Benevento – Cosimo Lepore non ci sta e canta fuori dal coro. Da “ex avversario” di Raffaele Del Vecchio – i due si sfidarono nelle primarie per palazzo Mosti -, Lepore interviene per stigmatizzare i toni – durissimi – con cui Domenico Galdiero ha replicato ieri alle polemiche innescate proprio dall’area vicina a Del Vecchio in relazione alle nomine negli organismi dirigenti.
Pur non condividendo forma e sostanza delle obiezioni mosse dai contestatori, Lepore si dice spiacevolmente stupito dalla reazione giunta dagli ambienti vicini al gruppo dirigente.

Scrive Lepore: “Assisto con enorme apprensione e sono sinceramente preoccupato per lo spettacolo che tanti rappresentanti del Partito Democratico sannita, hanno deciso di rappresentare in queste ultime settimane.
Lo dico immediatamente per chiarire l’intendimento del mio breve intervento: gli avversari sono al di là del PD, chiunque voglia partecipare a rendere forte una proposta lo faccia senza sentire la necessità di attaccare i rappresentanti del partito. Al di là dei piccoli riscontri interni, – continua Lepore – non è certo quest’ultima una pratica che può assicurare simpatie o consensi al partito.
Raffaele Del Vecchio è un fiero, valido ed autorevole esponente del PD. Come tutti coloro che spendono per passione il proprio tempo nell’agone della politica, ha accumulato numerosissime esperienze: vittorie e, come fisiologico nell’alternanza democratica, anche sconfitte. Immaginare di richiamare lui, e solo lui, agli esiti negativi di tali risultati, è una circostanza che in questa sede mi astengo dal giudicare, proprio nello spirito soprarichiamato.
E però vorrei ricordare a tutti che , il partito offre gli organismi e le sedi per analizzare e valutare l’operato delle scelte fatte , e per chi fosse motivato, approfondire l’operato dei singoli. Chi è mosso da spirito critico può sfruttare questi strumenti per ufficializzare le proprie perplessità nel tentativo di migliorare il cammino futuro: se ne avverte l’esigenza sia lo stesso partito a promuovere un’utile fase di confronto.
Invece, avviare processi sommari sulla stampa per valutare scelte e strategie, è un terreno di scontro che oltre alla deflagrazione interna non può che produrre diffidenza e disaffezione. Se questo è l’obiettivo perseguito anche inconsapevolmente da qualcuno, sappia che troverà sulla sua strada l’avversità mia. Insieme a tante donne e uomini abbiamo sempre provato a migliorare le condizioni e l’agibilità di tutti i rappresentanti del partito, nell’interesse di una squadra che non può oggi decidere di giocare con gli avversari. Nella mia lunga militanza mai mi era capitato di leggere parole tanto dure tra esponenti dello stesso partito.
La segreteria del partito recuperi quindi la guida dei processi politici evitando che sia minata irrimediabilmente l’idea di quella casa comune che in questi anni, con tutti i limiti e le difficoltà, abbiamo sempre perseguito.
A proposito del collega consigliere, avvocato Raffaele Del Vecchio, mi fa piacere in conclusone ricordare la brillante vittoria ottenuta alle primarie indette per la scelta del candidato sindaco nel 2016: con il consenso di grande parte del PD e dei suoi organismi, venne scelto quale candidato alla corsa per palazzo Mosti. Come tanti ricorderanno del Vecchio vinse contro di me, quella sera gli strinsi la mano e gli feci i migliori auguri per la sfida che ci attendeva, perché insieme avremmo corso. Gli dissi ‘Bravo’ quella sera, e lo ribadisco oggi e mi auguro che insieme all’attuale classe dirigente del PD saremmo ancora tutti protagonisti”.