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Ponte (Bn) – Lo aveva detto che per vincere determinate gare c’era bisogno di una partita perfetta. E alla fine così è stato. “Non ci sono segreti. Hai ragazzi ho semplicemente chiesto anima e cuore per tutti i novanta minuti, quello che serve principalmente per vincere gare di questo genere. E la squadra non si è tirata indietro”. Andrea Piccoli, il tecnico chiamato a campionato in corso per far sì che il Ponte 98 restasse ancora una volta nel campionato di Promozione, non usa giri di parole per spiegare l’impresa portata a termine da parte della sua squadra, la quale ha raggiunto la salvezza grazie alla vittoria in trasferta (1-0) nella sfida secca dei playout in casa della Viribus Somma. “E’ andato tutto bene, abbiamo lavorato sodo – continua Piccoli -, e abbiamo raccolti i punti in una partita dove i ragazzi hanno dimostrato di avere personalità, carattere e attributi. In tutto questo non va sottovalutato che siamo stati protagonisti assoluti anche dal punto di vista del gioco. Insomma, l’abbiamo preparata bene e domenica abbiamo giocato mettendo in pratica tutto quello che abbiamo provato in allenamento. E di questo ne sono orgoglioso, poiché i ragazzi hanno interpretato la gara con le idee abbastanza chiare”. Una salvezza strappata con le unghie, visto che il Ponte 98 aveva solo la vittoria a disposizione per mantenere la categoria.

Gli artefici sono stati i venti ‘leoni’ di Brusciano capitanati da Luca Zotti – dice Piccoli -, una garanzia come uomo e come calciatore. Voglio ringraziarlo per quello che ha dato, così come i più anziani, quali Simone Valentino, Roberto Inglese, Gaetano Mortaruolo, Mattia La Porta, Francesco Del Priore, Pasquale Panaggio, fino ai più giovani, quali Santamaria, Francesco Russo, Luigi Russo, Massimo Tufo, il giovane portiere Del Ciampo e Possemato, rientrato proprio nella sfida di domenica scorsa. Dimentico qualcuno, ma ci tengo a ringraziare tutti, uno ad uno. Naturalmente, colgo l’occasione, per ringraziare anche i componenti della società, per la stima e fiducia incondizionata nei miei confronti, lasciandomi libertà di espressioni e libertà di agire a modo mio. Sono tutti encomiabili per il lavoro che svolgono, fanno calcio con passione e tanti sacrifici e io se ho accettato questa sfida è proprio per il rapporto leale e corretto che mi lega con questa società. Il mio futuro? Non amo programmi a lungo perché nel calcio basta poco per cambiare idea. Adesso non è il momento di parlare di queste cose, è il momento di festeggiare un successo che resterà memorabile negli annali di questo sodalizio”.