Benevento – Si riaccendono le luci dopo la proiezioni. Basta scorgere il volto dei presenti per capire che è stato un lavoro emozionante. Occhi lucidi, ricordi riaccesi. Dai primi calci, al successo, dall’altare poi alla polvere sportiva e all’agonia finale vissuta sempre con tanta forza di volontà e la voglia di non mollare. Le testimonianze video del suo primo allenatore, degli amici del bar, dei tecnici Fabio Pecchia, Marcello Lippi, del giornalista Ivan Zazzaroni. Ed un comune denominatore: l’Imbriani uomo, persona vera, riconosciuta da chiunque lo abbia incrociato durante il suo percorso sportivo e non. L’esordio con Lippi, la fiducia di Boskov, le esperienze non del tutto positive a Pistoia e Casarano, poi il ritorno a Benevento: da calciatore prima, da tecnico poi. Il gol al “Partenio” nel derby, quel coro di sottofondo della Sud per Carmelo. Tutto questo ha arricchito il docu-film “Volevo Essere Imbriani”, nato da un’idea di Alberto Scarino e scritto e diretto dal regista Umberto Rinaldi. Numerosi sono stati gli ospiti e gli spettatori di una giornata all’insegna del ricordo di Carmelo, nel giorno in cui avrebbe compiuto 42 anni. Quella odierna è stata un’anteprima. La prima proiezione ufficiale del 15 febbraio alle ore 20 si terrà sempre al Multisala Gaveli con ricavato devoluto in beneficenza.
Alla fine del docu-film i ringraziamenti della produzione a chi, in forma totalmente gratuita ha partecipato alla giornata: dal comune di San Giorgio la Molara, luogo in cui è stata prodotta l’opera, a Serena Spatola per il supporto organizzativo, al piccolo Luca, protagonista della storia nella storia, a Diamante Imbriani, sorella di Carmelo che ha raccontato il primo allenamento di Imbriani quando arrivò nelle giovanili del Napoli. E poi la notizia finale di grande orgoglio per la produzione: un giornalista americano, Alex Evans di Fox, vorrebbe importare negli Usa la storia di Carmelo Imbriani e raccontarla.
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